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Disinfettanti comuni e il pericolo per il cervello

I disinfettanti sono ormai molto comuni, lo sono sempre stati, ma ancora di più dopo la pandemia. Sembrerebbero sostanzialmente innocui se lì si usa correttamente, ma secondo un nuovo studio non proprio. Questi e altri prodotti come colle e alcuni tessuti particolari presentano sostanze chimiche pericolose per l’uomo. Pericolose in quanto hanno la capacità di danneggiare delle cellule cerebrali durante la fase di sviluppo.

Lo studio ha fatto questa scoperta studiando le reazioni delle suddette cellule su culture umane e di topi. Si parla di un’analisi che interessa quasi 2.000 sostanze chimiche, ma tra queste ce ne sono due con questa capacità. Si parla dei quaternari, appunto presenza in prodotti come i disinfettanti comuni, ma anche in salviette e dentifrici, e degli organofosfati che sono dei ritardanti di fiamma presenti soprattutto in alcuni tessuti.

Disinfettanti e altri prodotti: il rischio chimico

Detto questo, bisogna preoccuparsi? Non sembrerebbe in quando il test è stato fatto direttamente sulle cellule interessate. In una situazione di vita vera, e anche non, risulta difficile far arrivare così in profondità nell’organismo le sostanze in questione.

Le parole dei ricercatori statunitensi: “Abbiamo scoperto che gli oligodendrociti, ma non altre cellule cerebrali, sono sorprendentemente vulnerabili ai composti di ammonio quaternario e ai ritardanti di fiamma organofosfati. La questione non è se qualcosa è tossico o meno, ma se lo è nelle condizioni a cui probabilmente saremo esposti. In questo caso, gli autori hanno esposto le cellule in una capsula Petri a una quantità relativamente elevata di questi composti che non è la stessa via di dosaggio o durata di esposizione che gli esseri umani potrebbero incontrare normalmente.”

Giacomo Ampollini

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