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Disturbi mentali e una radice comune nella genetica

I disturbi mentali possono sorgere a causa di diversi fattori, soprattutto dagli agenti esterni, ma non solo. Ci sono fattori interni che occupano un ruolo sempre più importante secondo la comunità scientifica, elementi come la genetica. Secondo un nuovo studio, per esempio, alcuni di questi disturbi trovano tutti una radice comune nel nostro DNA, varianti genetiche si presentano ne momento dello sviluppo del cervello.

Si parla di otto tra gruppi di disturbi mentali e alcuni più specifici: autismo, ADHD, schizofrenia, disturbo bipolare, disturbo depressivo maggiore, sindrome di Tourette, disturbo ossessivo-compulsivo e anoressia. Lo studio del DNA ha trovato 683 varianti genetiche che si collegano tra di loro, che sembrano molte in termini assoluti, ma in realtà sono poche se si parla del nostro codice genetico.

 

Dal DNA ai disturbi mentali

Quando vengono prese in considerazione varianti genetiche per collegare disturbi mentali, o anche fisici, si parla di pleiotropiche. La loro peculiarità è che la connessione tra proteine e altre proteine presentano un attività maggiore. Il risultato, che si può vedere più facilmente in certi disturbi più che in altri, è un effetto a cascata di comportamenti e infatti molti dei suddetti disturbi si presentano accoppiati ad altri.

Le parole dei ricercatori: “Le proteine ​​prodotte da questi geni sono anche altamente connesse ad altre proteine. I cambiamenti in queste proteine ​​in particolare potrebbero diffondersi attraverso la rete, causando potenzialmente effetti diffusi sul cervello. La pleiotropia è stata tradizionalmente considerata una sfida perché complica la classificazione dei disturbi psichiatrici. Tuttavia, se riuscissimo a comprendere la base genetica della pleiotropia, potremmo sviluppare trattamenti mirati a questi fattori genetici condivisi, che potrebbero quindi aiutare a trattare più disturbi psichiatrici con una terapia comune”.

Giacomo Ampollini

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