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Doom, i giochi originali degli anni ’90 vengono aggiornati ancora oggi

Bethesda non ha nessun obbligo di aggiornare un gioco che ha quasi 27 anni, eppure lo fa lo stesso. Questo tipo di impegno la dice lunga sul loro apprezzamento per la fedele comunità che supporta e continua a supportare il franchise di Doom sin dagli anni ’90. Doom è una serie che non è destinata a morire, e per i nostalgici questa è sicuramente una buona notizia.

Dopo aver ravvivato le versione classiche di Doom e Doom II all’inizio di quest’anno con il supporto per contenuti creati dalla comunità e un incremento del frame rate, Bethesda ha pubblicato un nuovo aggiornamento che introduce qualche ulteriore ritocchino moderno al primo titolo della serie.

Il primo Doom ora può essere personalizzato a piacimento a seconde delle preferenze dei giocatori

Come sottolineato nel suo recente annuncio, Bethesda ha modificato per la prima volta il renderer originale di Doom per supportare il rendering nativo in 16: 9 senza letterbox. Ora è possibile giocare con un campo visivo più ampio che non taglia la parte superiore e inferiore dell’immagine.

Bethesda ha anche ottimizzato il suo motore per eseguire DeHackEd, un popolare editor creato da Greg Lewis che consente ai giocatori di mettere a punto il gioco in una varietà di modi per diverse esperienze di gioco. Con esso, gli utenti potranno introdurre da soli nuove armi, cambiare il comportamento dei nemici e altro ancora con estrema facilità.

Altre modifiche includono la possibilità di aggiungere un mirino, un nuovo timer preciso al millisecondo sulla minimappa per chi è interessato agli speedrun, l’aggiunta di una notifica quando si entra in un’area segreta per la prima volta e nuovi controlli touch e supporto del controller su iOS, solo per citarne alcuni. Potete controllare il post di Bethesda per una panoramica completa delle nuove aggiunte e delle correzioni dei bug in entrambi i Doom. Gli aggiornamenti sono ora disponibili su tutte le piattaforme.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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