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Dormire bene e livelli di ansia: nuove prove del collegamento

Ormai è risaputo che dormire bene e le giuste ore abbiano un effetto positivo sul corpo, ma anche sulla bene; dormire male e poco, al contrario, ha degli effetti negativi. Un nuovo studio portato avanti da alcuni ricercatori dell’Università della California ha evidenziato un nuovo effetto negativo legato alla mancanza di un buon risposo. Come da titolo, si tratta dell’ansia la quale può raggiungere livelli dannosi per una persona.

A prova di questo c’è appunto lo studio il quale ha condotto scansioni cerebrali a volontari considerati sani. Casualmente è stata appunto scoperta una connessione tra l’ansia e il risposo. Sono stati presi in esame 18 giovani adulti in due sessioni sperimentali. Nel 78% dei casi, la privazione del sonno ha portato all’aumento di questo stato.

 

Ansia e dormire

La dichiarazione del neuroscienziato a capo dello studio, Matthew Walker: “Abbiamo identificato una nuova funzione del sonno profondo, che riduce l’ansia durante la notte riorganizzando le connessioni nel cervello. Il sonno profondo sembra essere un ansiolitico naturale (inibitore di quest’ultima), a condizione che lo riceviamo ogni notte.

In particolare, il 78 percento di tutti i partecipanti alla condizione di privazione del sonno ha riportato un aumento dell’ansia, confermando un forte impatto della perdita di sonno sull’escalation dell’ansia in soggetti sani. I nostri studi sperimentali dimostrano che, all’interno di questa interazione, la perdita del sonno può provocare casualmente e direzionalmente alti livelli in individui che altrimenti non erano clinicamente ansiosi quando riposati nel sonno. Passando alla prevenzione, i nostri risultati suggeriscono che anche miglioramenti modesti della qualità del sonno possono potenzialmente ridurre l’ansia soggettiva, fungendo da profilassi non farmacologiche“.

Giacomo Ampollini

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