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Dormire bene e la luce blu: un nuovo aspetto non considerato

Uno dei colpevoli dietro le difficoltà a dormire bene nella società moderna sembrerebbe essere la luce blu emessa dai nostri amati dispositivi tecnologici. Per questo motivo molti di questi presente un filtro per limitarla e viene consigliato di usarli comunque a qualche distanza dall’ora per coricarsi. Secondo un nuovo studio ci sarebbe un aspetto non considerato in questa relazione però che potrebbe di fatto cambiare il modo che ci poniamo nei confronti della suddetta.

Alla base delle teorie dietro alla luce blu c’è il discorso di come il cervello, e i vari recettori, ricevano la luce blu e la mettono in relazione alle ore diurne. Di fatto quindi va contro alla possibilità di dormire bene in quanto suggerisce al corpo che non sarebbe l’ora giusta. Il punto più importante però potrebbe essere la lunghezza dell’onda che in una certa misura è in grado di evitare questa problematica.

 

Forse per dormire bene si può comunque non evitare la luce blu

Le parole dei ricercatori dell’Istituto Max Planck in Germania: “Uno studio condotto sui topi nel 2019 ha suggerito che la luce giallastra ha un’influenza più forte sull’orologio interno rispetto alla luce bluastra. Tecnicamente è possibile ridurre le proporzioni delle lunghezze d’onda corte anche senza regolazione del colore del display, tuttavia ciò non è ancora stato implementato nei display dei telefoni cellulari commerciali.”

Sostanzialmente sì, la luce blu può essere un ostacolo al dormire bene, ma cambiando le impostazioni dei dispositivi, cosa che andrebbe fatta a monte da chi produce, quest’ultimi potrebbero smettere di essere demonizzati in questo contesto. Non andrebbero comunque a conciliare il sonno, ma sarebbe un passo in avanti.

Giacomo Ampollini

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