Quando gli scienziati hanno analizzato l’interno di due piccole mummie egiziane che pensavano contenessero cuori umani, sono rimasti sorpresi nel rendersi conto che nessuna delle due serbava l’organo i questione.
Le due mummie, sepolte in sarcofagi, sono state al Museo Haifa in Israele per circa 50 anni. Nonostante ciò, non si sapeva molto di entrambi, tranne il fatto che hanno più di duemila anni.
I registri mostravano che all’interno c’erano cuori mummificati, ma le scansioni TC eseguite all’Ospedale Rambam, il 29 giugno, mostrano cose abbastanza diverse.
Una delle due mummie, lunga circa 45 centimetri, assomigliava a Osiride – il dio egizio della vita dopo la morte, i morti, la vita e la vegetazione – e conteneva fango e cereali.
Ron Hillel, uno dei capi del museo israeliano, spiega che “durante le feste di Osiride, gli antichi egizi producevano” questi manufatti, realizzati da quella che sarebbe stata “una miscela di argilla o sabbia con grani“.
“Quindi li immergevano nell’acqua e i fagioli sarebbero germinati“. In altre parole, questo atto collegherebbe il dio egiziano alla morte, alla vita e alla fertilità della Terra.
L’altra mummia, circa 25 centimetri, a forma di uccello, rappresentava il dio Horus. Secondo la mitologia egizia, questi era il figlio di Osiride e Iside dalla testa di falco, una divinità associata al cielo e ai faraoni. All’interno c’erano resti mortali di un uccello, forse un falco, mancante di una parte del corpo e di diversi organi.
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