Una nuova ricerca sul manto delle zebre conferma che le sue strisce non sono affatto casuali, ma hanno uno scopo ben preciso: tenere lontani gli insetti, veicoli di malattie.
Questo nuovo studio, pubblicato su Plos One, ha confermato quindi le teorie della precedente ricerca, che affermava che le strisce delle zebre tenessero lontani gli insetti, e ha spiegato il modello secondo cui ciò avviene.
Il dott. Martin How dell’Università di Bristol, coautore della ricerca, ha affermato che le mosche sembravano comportarsi in modo relativamente naturale sia sulle zebre che sui cavalli, fino all’atterraggio. In quel momento infatti le mosche iniziavano a scendere in picchiata per poi virare bruscamente o a scontrarsi con la zebra, invece di effettuare un volo controllato.
I ricercatori hanno trascorso più di 16 h in una campo con cavalli e zebre, misurando l’incidenza di contatti con diversi insetti e notando la differenza tra zebre e cavalli. Tafani e mosche continuavano a muoversi intorno agli animali, ma l’atterraggio era tutt’altra storia: i tafani e le mosche non riuscivano ad atterrare sulle zebre. Per escludere fattori olfattivi ed ormonali, i ricercatori hanno a turno utilizzato delle coperte, zebrate e nere, per mascherare i cavalli da zebre e le zebre da cavalli. Così facendo è stato certo che a rendere impossibile l’atterraggio di mosche e tafani, è il colore del manto della zebra, le strisce. Nonostante mosche e tafani, volassero o sfiorassero gli animali con tassi simili, l’atterraggio era una questione diversa, con una percentuale inferiore per le zebre rispetto ai cavalli.
Secondo i ricercatori, lo studio ha mostrato che le strisce non agiscono come deterrente a lungo raggio, ma hanno effetto quando mosche e tafani si avvicinano, probabilmente a causa della loro visione a bassa risoluzione.
“Da una distanza di oltre due metri o giù di lì, una zebra potrebbe sembrare ad una mosca un cavallo grigio, non sono in grado di vedere le strisce. La rivelazione improvvisa delle strisce durante l’approccio ravvicinato potrebbe aver sorpreso gli insetti e facendoli virare, o ha interferito con la loro percezione dello spazio e della velocità, influenzando la loro capacità di atterrare“, ha affermato How. Le strisce della zebra, potrebbero quindi essere una risposta evolutiva alla presenza di insetti veicoli di malattie. Le zebre infatti si sono sviluppate in zone dove mosche e tafani, sono vettori di malattie pericolose.
Ovviamente non è tutto qui, le strisce sono importanti per le zebre anche per quanto riguarda le loro funzioni sociali e di termoregolazione e di mimetismo.
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