La scoperta di pianeti extrasolari è diventato un evento ormai quasi all’ordine del giorno, ma alcuni di questi pianeti ancora riescono a sorprendere gli scienziati. Un nuovo pianeta nettuniano è infatti stato scoperto nel bel mezzo di quello che era descritto come un “deserto nettuniano“. Gli scienziati del team che ha fatto la scoperta hanno dato al pianeta, orbitante “nei pressi” di Nettuno, il nome di “Pianeta Proibito“.
Il “deserto nettuniano” è una regione dello spazio in cui non si trovano pianeti di dimensioni nemmeno paragonabili a Nettuno, il quarto pianeta più grande del Sistema solare. Nettuno è infatti circa il 388% più grande della Terra e la regione in questione è soggetta a potenti scariche di radiazioni, abbastanza forti da dissolvere qualsiasi atmosfera. O almeno, questa era la teoria più accreditata.
“Questo pianeta deve essere davvero un osso duro, perchè si trova proprio nella zona in cui ci aspettavamo che i pianeti di dimensioni inferiori a Nettuno non potessero sopravvivere“, afferma il dottor Richard West, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick. Il team di scienziati ha scoperto il pianeta grazie all’impianto di osservazione NGTS (Next-Generation Transit Survey). L’NGTS è progettato per rilevare i transiti planetari: nel momento in cui un pianeta orbita attorno alla sua stella, la telecamera è in grado di rilevare l’ombra.
Ufficialmente noto come NGTS-4b, il pianeta è così piccolo che qualunque altro tipo di rilevamento lo avrebbe quasi certamente mancato. NGTS-4b ha una massa pari a 20 masse terrestri e un raggio inferiore del 20% rispetto a Nettuno. La rapida orbita del pianeta ne ha reso difficile il monitoraggio durante la fase di transito.
Ora che questo deserto nettuniano si sta dimostrando più ricco di quanto si pensasse in precedenza, la squadra ha intenzione di condurre ulteriori rilevamenti. “Stiamo analizzando i dati per capire se possiamo osservare altri pianeti nel deserto nettuniano“, afferma il dottor West. “Forse il deserto è più verde di quanto si pensasse una volta!“
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