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Medico del pronto soccorso rivela i dettagli della morte di John F. Kennedy

Un medico che era presente alla nascita del Parkland Memorial Hospital, dove John F. Kennedy (1917-1 963) fu trasferito dopo essere stato colpito da colpi di arma da fuoco, ha rivelato nuovi dettagli sulla morte dell’ex presidente degli Stati Uniti.

Il cardiologo Joe Goldstrich rivela che, al momento dei fatti, aveva 25 anni. Stava completando il suo periodo di specializzazione in neurochirurgia quando John F. Kennedy fu ricoverato in ospedale. Era “la persona più giovane ad aver partecipato attivamente agli sforzi di rianimazione” del presidente americano, rivela Goldstrich, che ora ha 82 anni. “Sono entrato al pronto soccorso nello stesso momento in cui JFK veniva trasferito“, ha raccontato, ricordando che il 22 novembre 1963, data in cui si è verificato l’incidente, la squadra di Kemp Clark, il capo neurochirurgo dell’unità, era stata convocata verso mezzogiorno.

Goldstrich aiutò a spostare l’ex presidente degli Stati Uniti dalla barella al tavolo di osservazione e trattamento e successivamente lo spogliò. Pochi minuti dopo essere entrato, ha detto, diversi esperti erano già sul posto per cercare di salvare la vita di John F. Kennedy.

Goldstrich ricorda anche alcuni dei momenti che sono rimasti “registrati” nella sua memoria. Mentre il responsabile dell’emergenza, Charlie Baxter, stava eseguendo le compressioni toraciche al paziente, Clark entrò nella stanza, ricorda Goldstrich, e quando vide le ferite alla testa dell’ex presidente americano, disse: “Mio Dio! Cosa stai facendo, Charlie? Il cervello [di John F. Kennedy] è a terra”.

Il cardiologo ricorda anche la reazione dell’ex first lady degli Stati Uniti, Jacqueline Kennedy Onassis, che aveva accompagnato il marito dopo l’incidente. “Jackie era sotto shock, come un cervo davanti ai fari di un’auto. [L’ex first lady] era sorpresa che qualcuno stesse parlando così francamente di quello che era successo”, conclude.

Goldstrich ritiene inoltre che JFK fosse già morto quando è arrivato in ospedale.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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