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Elefanti morti in Botswana: non sarebbe opera di bracconieri

Le autorità del Botswana stanno indagando sulle misteriose morti di dodici elefanti, i cui resti sono stati ritrovati presso il delta dell’Okavango, ha dichiarato il Ministero del turismo, escludendo che la causa sia da rinvenire in pratiche di bracconaggio dal momento che dalle spoglie degli sventurati pachidermi le loro preziose zanne erano ancora presenti. Il paese vanta infatti la più grande popolazione di elefanti del mondo, motivo principale per cui la vicenda ha destato clamore.

 

Gli elefanti potrebbero essere deceduti a causa di un focolaio di antrace, registrato anche nel 2019

Finora, gli agenti veterinari hanno escluso la possibilità di bracconaggio perchè tutte le carcasse degli elefanti sono state trovate intatte“, ha dichiarato Oduetse Koboto, segretario permanente del Ministero del turismo, aggiungendo che è in corso una ricerca per individuare eventuali altri pachidermi morti. Non sono quindi note le cause delle misteriose morti, ma c’è da dire che nell’ottobre 2019 il Botswana aveva riferito che più di 100 elefanti avevano contratto una particolare forma di antrace, che ne aveva causato il decesso. Il sospetto è che quindi i recenti decessi potrebbero essere imputati ad una epidemia del genere.

Ricco di parchi naturali e sconfinati spazi aperti, il Botswana ospita la più grande popolazione di elefanti del mondo, con oltre 135.000 animali diffusi su tutto il territorio, che costituisce circa un terzo del totale di tutto il continente africano. Purtroppo, la vita di questi animali non è mai stata semplice, dal momento che le autorità fanno sapere che tra il 2017 e il 2018 sono stati cacciati e uccisi 400 elefanti; le polemiche poi hanno imperversato anche nel febbraio di quest’anno, quando il governo ha messo all’asta sette licenze di caccia agli elefanti dopo averne abrogato, in modo molto discusso, il divieto di caccia. La stagione di caccia avrebbe dovuto aprirsi ad aprile, ma è stata sospesa a causa della pandemia di coronavirus.

Nello Giuliano

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