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Elysia chronotica: la lumaca di mare che fa la fotosintesi

La natura è piena di sorprese, e tra le sue meraviglie più straordinarie c’è Elysia chronotica , una lumaca di mare capace di fare la fotosintesi, proprio come una pianta. Questo piccolo mollusco, che vive lungo la costa orientale degli Stati Uniti, è in grado di sfruttare la luce solare per produrre energia, un’abilità unica nel regno animale. Grazie a questa caratteristica, Elysia chronotica è considerata un vero e proprio animale “ibrido” tra il mondo animale e quello vegetale.

A prima vista, Elysia chronotica potrebbe sembrare una comune lumaca di mare, ma il suo colore verde brillante rivela il suo segreto. Questo animale è in grado di assorbire i cloroplasti dalle alghe di cui si nutre e integrarli nelle proprie cellule, permettendogli di svolgere la fotosintesi clorofilliana. Questo processo gli consente di ottenere energia direttamente dalla luce solare, riducendo la sua dipendenza dal cibo.

Elysia chronotica, la lumaca di mare che vive di luce come una pianta

Il fenomeno con cui questa lumaca ottiene i cloroplasti dalle alghe si chiama kleptoplastia (dal greco “klepto”, rubare, e “plastos”, formare). Quando Elysia chronotica si nutre di alghe del genere Vaucheria , non digerisce completamente le cellule vegetali, ma conserva i loro cloroplasti funzionanti all’interno delle proprie cellule intestinali. Una volta integrati nel suo organismo, questi cloroplasti continuano a svolgere la fotosintesi per settimane o addirittura mesi.

La capacità di sfruttare la fotosintesi è comune tra le piante e alcuni batteri, ma nel mondo animale è un fenomeno estremamente raro. Alcuni coralli e planarie possono ospitare alghe simbiotiche che effettuano la fotosintesi, ma nessun altro animale è in grado di incorporare direttamente i cloroplasti e mantenerli attivi nel proprio corpo come fa Elysia chronotica. Questa lumaca rappresenta quindi un caso straordinario di evoluzione e adattamento.

Grazie ai cloroplasti rubati, Elysia chronotica può sopravvivere per lunghi periodi senza nutrirsi. Finché ha accesso alla luce solare, può continuare a produrre energia attraverso la fotosintesi, riducendo così la necessità di cercare cibo. Questo permette di adattarsi a condizioni ambientali difficili e di ridurre il rischio di predazione, dato che non ha bisogno di muoversi costantemente alla ricerca delle alghe.

 

Nuove strategie di produzione energetica sostenibile

Uno degli aspetti più affascinanti di questa lumaca è che i cloroplasti che incorporano continuano a funzionare per molto tempo, nonostante siano privi del nucleo originale dell’alga. Gli scienziati hanno scoperto che Elysia chronotica potrebbe aver incorporato nel suo DNA alcuni geni delle alghe , permettendole di mantenere i cloroplasti attivi più a lungo. Questo fenomeno suggerisce che, nel corso dell’evoluzione, alcune specie animali potrebbero aver acquisito tratti vegetali per migliorare la loro sopravvivenza.

Lo studio di Elysia chronotica potrebbe avere importanti implicazioni nel campo della biotecnologia e della genetica. Se gli scienziati riuscissero a comprendere il meccanismo con cui questa lumaca incorpora i cloroplasti e li mantiene attivi, potrebbero sviluppare nuove tecniche per l’ingegneria genetica o persino trovare modi per rendere altri organismi più autosufficienti dal punto di vista energetico. Inoltre, questa scoperta potrebbe fornire spunti per nuove strategie di produzione energetica sostenibile.

Elysia chronotica dimostra quanto possa essere incredibile l’evoluzione e quanto ancora abbiamo da scoprire sul mondo naturale. Questo piccolo mollusco marino è una prova vivente di come i confini tra il regno animale e quello vegetale possono essere più sfumati di quanto pensano. Studiare creatura come questa ci aiuta non solo a comprendere meglio la biologia della vita sulla Terra, ma anche a immaginare nuove possibilità per il futuro della scienza e della tecnologia.

 

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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