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L’emicrania è una di quelle condizioni particolari, una sorta di cappello per diversi mal di testa che in comune, spesso e volentieri, hanno la caratteristica di non essere esattamente trattabili. Se da un lato ci sono farmaci in grado di mitigare il problema, una soluzione permanente non esiste. Un nuovo studio sembra aver trovato però un nuovo percorso all’interno del cervello che spiega che potrebbe aiutare a trovare nuovi trattamenti.
Si pensava che ci fosse un sistema di comunicazione tra il cervello e il sistema nervoso periferico non protetto dalla barriera ematoencefalica, caratteristica che permetteva ai farmaci di non essere intercettati. Ora si è trovato però un nuovo percorso che mette in comunicazione le due parti che può di fatto aiutare con l’emicrania.
Le parole dei ricercatori dell’Università di Copenaghen: “Abbiamo identificato un percorso di comunicazione tra il sistema nervoso centrale e periferico che potrebbe spiegare la relazione tra aura emicranica e mal di testa. Le nostre osservazioni indicano che l’assorbimento del liquido cerebrospinale trigemino determina l’emicrania immediata. Abbiamo anche scoperto che la composizione del CSF si normalizza rapidamente, il che suggerisce che altri processi potrebbero determinare il mal di testa in fasi successive. Insieme, queste scoperte forniscono un nuovo meccanismo che collega il sistema nervoso centrale e periferico.”
Per ora nei test di laboratorio con i topi, sfruttare questo collegamento sembra aver mostrato già dei frutti. Detto questo, per l’effettiva creazione di nuovi farmaci in grado di funzionare per l’uomo è tutt’altro discorso. Tutto questo non vale solo per l’emicrania, ma per altre patologie e condizioni.
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