News

Inquinamento ed emissioni: la colpa delle grandi multinazionali

Secondo un nuovo studio, addirittura quasi il 20% di tutte le emissioni di anidride carbonica del nostro pianeta sono da imputare alle grandi società multinazionali, dalle loro attività e da quelle dei loro fornitori. Altro aspetto che viene mostrato nello studio in questione è che queste emissioni vengono prodotte nei paesi in via di sviluppo anche se il tutto è finanziato dai paesi già sviluppati, quelli dove le multinazionali risiedono ufficialmente.

Le parole dell’economista Dabo Guan dell’University College di Londra: “Le multinazionali hanno un’influenza enorme che si estende ben oltre i confini nazionali. Se le aziende leader a livello mondiale esercitassero la leadership sui cambiamenti climatici, ad esempio richiedendo l’efficienza energetica nelle loro catene di approvvigionamento, potrebbero avere un effetto trasformativo sugli sforzi globali per ridurre le emissioni.”

“Tuttavia, le politiche sul cambiamento climatico delle aziende spesso hanno scarso effetto quando si tratta di grandi decisioni di investimento come dove costruire le catene di approvvigionamento. Assegnare le emissioni al paese investitore significa che le multinazionali sono più responsabili delle emissioni che generano a seguito di queste decisioni.”

Inquinamento ed emissioni di anidride carbonica

Secondo i dati raccolti dallo studio, le emissioni generate nel 2011 da queste società con i loro investimenti esteri sono state il 22% del totale. Questi numeri sono lievemente scesi nel 2016 arrivando a 18,7%. Il motivo di questa diminuzione però è legato al fatto che si parla di paesi in via di sviluppo i quali hanno fatto i loro investimenti aumentano a loro volta le emissioni. Per esempio, nel Sud-est asiatico sono passati da produrre 0,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica nel 2011 a produrne 8,2 milioni nel 2016.

“Le multinazionali trasferiscono sempre più investimenti dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. Questo ha l’effetto di ridurre le emissioni dei paesi sviluppati, imponendo al contempo un maggiore carico di emissioni sui paesi più poveri.”

Giacomo Ampollini

Recent Posts

iPad Pro M5 arriverà quest’anno: ecco quando

Lo scorso anno, Apple ha presentato la generazione di iPad Pro che tutti aspettavano da molto tempo. Con un display…

5 Aprile 2025

Proteine e cervello: come uno squilibrio può influenzare il comportamento neurotipico

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto luce su un possibile legame tra squilibri proteici e comportamenti associati ai…

5 Aprile 2025

Plastica che si dissolve in mare: la nuova rivoluzione ecologica

La lotta contro l’inquinamento da plastica ha compiuto un passo avanti grazie a un team di ricercatori giapponesi che ha…

5 Aprile 2025

Gravidanza e long COVID: uno scudo naturale per le future mamme?

Un recente studio ha evidenziato un dato sorprendente: le donne incinte sembrerebbero essere meno esposte al rischio di sviluppare il…

5 Aprile 2025

La pillola anticoncezionale maschile è sempre più realtà

Per evitare di rimanere in dolce attesa, di metodi non pericolosi ce ne sono ormai molti, ma la maggior parte…

5 Aprile 2025

Recensione Philips Evnia 34M2C8600: un monitor QD-OLED di altissima qualità

Philips, azienda leader nel settore della produzione di dispositivi audiovisivi, ha lanciato un paio di anni fa una selezione di…

5 Aprile 2025

Read More