I ricercatori potrebbero presto avere a disposizione una nuova telecamera a basso costo in grado di aiutarli a prevedere le eruzioni vulcaniche, soprattutto in quelle aree densamente abitate dove la popolazione è a rischio in caso di eruzione.
Da tempo infatti, per prevedere eventuali eruzioni vulcaniche e monitorare i grandi vulcani, si misurano le emissioni di gas sotto la superficie dei vulcani stessi. Queste emissioni sono infatti collegate con l’attività vulcanica. Sin dalla metà dei primi anni 2000, le telecamere SO2 ultraviolette sono infatti strumenti importanti per misurare queste emissioni.
Il limite di queste camere è che spesso richiedono la presenza di un operatore sul campo. Questo pone un grosso limite all’acquisizione di set di dati continui nel tempo e a lungo termine. Inoltre una singola telecamera di questo tipo, può arrivare a costare fino a 20.000 dollari, in pochi dunque le installano in modo permanente.
Per ovviare a queste problemi, un team internazionale di ricercatori, ha sviluppato una uova tipologia di telecamere SO2 che possono essere utilizzate nel monitoraggio a lungo termine e misurare continuamente i tassi di emissione dai vulcani.
Come spiega infatti il dott. Thomas Wilkes, autore principale dello studio e ricercatore presso l’Università di Sheffield, “il nostro strumento utilizza un sensore non dissimile dai sensori delle fotocamere degli smartphone. Viene modificato per renderlo sensibile alla luce ultravioletta, consentendo quindi il rilevamento dell’anidride solforosa”.
Rispetto ai modelli tradizionali, questa nuova fotocamera è notevolmente più economica e consuma meno energia. Il suo prezzo si aggira infatti attorno ai 5.000 dollari. Ciò è stato possibile poiché, come racconta Wilkes “ove possibile, stampiamo anche le parti in 3D, per mantenere i costi il più bassi possibile. Introduciamo anche un software di facile utilizzo e disponibile gratuitamente per il controllo dello strumento e l’elaborazione dei dati acquisiti in modo affidabile.”
Grazie al prezzo contenuto, l’accessibilità e la facilità d’uso, sempre più vulcanologi potranno permettersi questa fotocamera, permettendogli di creare set di dati contenenti tassi di emissione di gas accurati e nel lungo termine.
Questo tipo di telecamere sono tra gli strumenti migliori per monitorare i vulcani e prevedere le eruzioni vulcaniche, poterle installare in modo permanente potrebbe dunque essere ci grande “aiuto nelle ricerche vulcanologiche, se installata in modo permanente”, ha spiegato Wilkes.
E sappiamo che una migliore comprensione e conoscenza di alcuni vulcani, specialmente i giganti che si trovano nel bel mezzo di aree densamente popolate, maggiore sarà l’accuratezza nelle previsioni di eventuali eruzioni vulcaniche. Un accuratezza che, in caso di eruzione, potrebbe fare la differenza in termini di vite umane.
Foto di Tommy Beatty da Pixabay
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