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L’ESA accetta la sfida e punta in alto: più fondi al programma europeo

L’esplorazione spaziale, e tutti gli aspetti affini, è come un progetto scolastico di gruppo. Tutti lavorano per far raggiungere all’intero gruppo l’obiettivo con però i singoli membri che cercano di battere gli altri facendo un lavoro migliore. Qual è l’obiettivo in questo caso? Scoprire di più sul nostro sistema solare, sulle galassie, sullo spazio. Chi sono i membri del gruppo? Semplice, tutti i programmi spaziali attualmente attivi, privati o governativi. Tra di questi c’è l’ESA la quale sembra aver deciso di impegnarsi ancora di più.

L’Agenzia Spaziale Europea ha sostanzialmente concordato un nuovo budget record, ben 14,4 miliardi di euro. Lo scopo è mantenere i paesi dell’Europa ai vertici del settore; c’è da sottolineare che l’agenzia non è un organo che risponde all’Unione Europea. Deve fare i conti con la decennale esperienza della NASA e del programma russo così come dei programmi più giovani come quello cinese o indiano; tutti questi hanno in un modo o nell’altro collaborato, ma come detto c’è comunque il desiderio di prevalere sull’altro. In più ci sono gli sfidati del nuovo secolo, le compagnie private come SpaceX e Blue Origin.

 

L’ESA e lo spazio

Le dichiarazioni del capo dell’ESA, Jan Woerner, e del capo dell’agenzia spaziale francese, Jean-Yves Le Gall: “È una sorpresa, anche più di quanto io abbia proposto, questo è un bene. È un enorme passo avanti per l’Europa, a cinquant’anni dallo sbarco sulla luna. Abbiamo battuto tutti i record in termini di contributi finanziari.”

Tra i maggiori contribuenti di questo fondo da record c’è anche l’Italia, al terzo posto per essere precisi. Il nostro paese ha offerto 2,3 miliardi di euro, la Francia 2,7 e la Germania 3,3. Dopo di noi troviamo la Gran Bretagna con 1,7 miliardi di euro; essendo un ente fuori dall’UE, anche quest’ultima non si è tirata indietro dal fornire fondi extra al programma.

Giacomo Ampollini

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