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Esplosione di stelle, scienziati scoprono delle novità su questo fenomeno

In uno studio recentemente pubblicato sui Monthly Notice della Royal Astronomical Society, la dott.ssa Jade Powell e la dott.ssa Bernhard Mueller  hanno simulato tre supernove a collasso centrale, utilizzando supercomputer provenienti da tutta l’Australia. I modelli di simulazione, che sono 39 volte, 20 volte e 18 volte più massicci del nostro sole, hanno rivelato nuove intuizioni sull’esplosione di stelle massicce e sulla prossima generazione di rivelatori di onde gravitazionali.

Le supernove a collasso centrale sono le morti esplosive di stelle massicce alla fine della loro vita. Sono alcuni degli oggetti più luminosi dell’universo e sono la culla di buchi neri e stelle di neutroni. Le onde gravitazionali rilevate da queste supernove aiutano gli scienziati a comprendere meglio l’astrofisica dei buchi neri e delle stelle di neutroni.

 

Le novità sull’esplosione di stelle massicce

I futuri rivelatori avanzati di onde gravitazionali, progettati per essere più sensibili, potrebbero eventualmente rilevare una supernova: una supernova con collasso del nucleo potrebbe essere il primo oggetto da osservare simultaneamente nella luce elettromagnetica, nei neutrini e nelle onde gravitazionali.

Per rilevare una supernova di collasso del nucleo nelle onde gravitazionali, gli scienziati devono prevedere quale sarà il segnale delle onde gravitazionali. Usano i supercomputer per simulare queste esplosioni cosmiche per capire la loro complicata fisica. Ciò consente loro di prevedere cosa vedranno i rivelatori quando una stella esplode e le sue proprietà osservabili. Nello studio, le simulazioni di tre stelle massicce che esplodono seguono il funzionamento del motore della supernova per un lungo periodo: questo è importante per predizioni accurate delle masse di neutroni e energia di esplosione osservabile.

“Per la prima volta, abbiamo dimostrato che la rotazione modifica la relazione tra la frequenza delle onde gravitazionali e le proprietà della stella di neutroni di nuova formazione”, spiega Powell, “e questo può essere di grande aiuto per scoprire in largo anticipo quando si sta per verificare una corposa supernova.”

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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