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L’estinzione del cactus arboreo di Key Largo: un triste primato causato dall’innalzamento dei mari

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Nell’epoca delle emergenze climatiche e dei disastri ambientali, un nuovo triste primato è stato raggiunto: la prima specie dichiarata ufficialmente estinta a causa dell’innalzamento del livello del mare. Il cactus arboreo di Key Largo, un raro cactus originario dell’isola di Key Largo in Florida, è stato recentemente dichiarato estinto dopo anni di tentativi falliti di individuare esemplari vivi nel loro habitat naturale.Questa specie era nota per la sua bellezza e unicità, crescendo fino a raggiungere altezze significative rispetto ad altri cactus.

Questa specie era endemica dell’isola di Key Largo, situata nelle Florida Keys, un arcipelago di isole tropicali che si estende dalla punta meridionale della Florida. Le cause della scomparsa del cactus arboreo di Key Largo sono strettamente legate ai cambiamenti climatici. Negli ultimi decenni, l’innalzamento del livello del mare ha progressivamente sommerso le zone costiere di Key Largo, riducendo significativamente l’habitat disponibile per questi cactus. Le mareggiate e le tempeste hanno ulteriormente eroso le coste, eliminando il suolo necessario per la crescita del cactus e inondando le radici con acqua salata, letale per la specie.

 

Innalzamento dei mari, possibile causa dell’estinzione del cactus arboreo di Key Largo

I primi segnali di allarme sono stati lanciati già negli anni ’90, quando gli scienziati hanno notato un declino nella popolazione del cactus arboreo di Key Largo. Negli anni successivi, vari tentativi di monitoraggio e conservazione sono stati intrapresi, ma senza successo. L’ultimo avvistamento confermato di un esemplare vivo risale al 2009, e nonostante le ricerche approfondite condotte nel 2014, non è stato possibile trovare traccia di alcun cactus arboreo di Key Largo.

La dichiarazione ufficiale di estinzione della specie è arrivata nel 2016 da parte del governo statunitense, segnando un punto di svolta nelle discussioni globali sui cambiamenti climatici e sulle loro conseguenze. La scomparsa del cactus arboreo di Key Largo rappresenta un campanello d’allarme per la comunità scientifica e per i decisori politici, evidenziando l’urgenza di affrontare le cause del cambiamento climatico per evitare ulteriori perdite di biodiversità.

Questa estinzione non solo ha conseguenze ecologiche, ma anche simboliche. Il cactus arboreo di Key Largo è diventato un emblema delle specie vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, ponendo l’accento sulla necessità di interventi globali per mitigare l’innalzamento del livello del mare. Proteggere gli ecosistemi costieri e insulari è diventato imperativo, non solo per preservare la biodiversità, ma anche per mantenere l’equilibrio ecologico che sostiene la vita umana.

 

La conservazione della biodiversità deve diventare una priorità

L’estinzione del cactus arboreo di Key Largo solleva domande cruciali sul futuro di altre specie insulari che affrontano minacce simili. L’aumento delle temperature globali, l’acidificazione degli oceani e la perdita di habitat costiero sono problemi interconnessi che richiedono soluzioni integrate e cooperative. La conservazione della biodiversità deve diventare una priorità, sostenuta da politiche ambientali più rigorose e da un impegno internazionale verso la sostenibilità.

In conclusione, la storia del cactus arboreo di Key Largo è un monito potente sui rischi legati al cambiamento climatico. La sua scomparsa ci ricorda che le azioni intraprese oggi per proteggere l’ambiente avranno conseguenze durature per il futuro della vita sulla Terra. Salvaguardare le specie vulnerabili e i loro habitat è una responsabilità collettiva che non possiamo permetterci di ignorare.

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Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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