Anche se Facebook non vende robot, i suoi ricercatori ne usano diversi e la società ha affermato che le sue macchine stanno diventando sempre più intelligenti e veloci. Il gigante dei social media ha annunciato che i suoi ingegneri, collaborando con scienziati informatici della New York University, hanno ridotto il tempo necessario per insegnare a un braccio robotico come afferrare oggetti.
Può sembrare uno sviluppo poco in linea con l’attività di Facebook: dopo tutto, l’azienda non si occupa di robotica, ma i progressi in questo settore possono portare a miglioramenti in altre forme di apprendimento automatico, rendendo più intelligente il software che Facebook ha iniziato a utilizzare per individuare comportamenti dannosi o sconvenienti degli utenti.
La compagnia è stata sottoposta a pressioni sempre crescenti affinchè utilizzi l’intelligenza artificiale contro la propaganda estremista, l’incitamento all’odio e la disinformazione sulla sua piattaforma. La società ha infatti affermato di star facendo progressi, ma che sistemi in grado di bloccare in modo sicuro tali contenuti senza l’intervento umano non sono ancora affidabili.
Oltre al braccio robotico, Facebook ha sperimentato un modo per insegnare come camminare ad un robot a sei zampe. Con scienziati informatici dell’Università della California a Berkeley, Facebook ha cercato anche di “insegnare” ai robot come muoversi in autonomia, spostandosi grazie a sensori tattili che danno loro una primitiva forma di “senso del tatto”.
Yann LeCun, il principale scienziato dell’IA di Facebook, ha affermato in un’intervista che i ricercatori dell’azienda hanno la responsabilità di “vedere oltre“, cercare di prevedere la direzione che la tecnologia può andare ad intraprendere in futuro. Se i robot diventeranno un bene di consumo popolare e Facebook deciderà di venderli, ha detto, avrebbe bisogno di consulenti già esperti tra le file del proprio personale.
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