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Facebook blocca la vendita illegale della foresta pluviale amazzonica su Marketplace

Molti di noi non sapevano che su Facebook è possibile vendere terreni sul suo Marketplace. Ebbene si è una cosa alquanto possibile anche se illegale. Alcune persone hanno deciso di mettere in vendita dei terreni della foresta pluviale amazzonica. La vendita di terreni nelle aree di conservazione ecologica è in genere illegale e può avere impatti negativi su flora, fauna e persone che vi abitano.

Proprio per questo Facebook ha annunciato che sta cambiando le sue politiche commerciali per vietare esplicitamente la vendita di terreni protetti su Facebook e sui suoi Instagram e WhatsApp. L’annuncio arriva dopo un’indagine della BBC che ha scoperto che le persone hanno venduto illegalmente grandi appezzamenti di terreno nella foresta pluviale amazzonica brasiliana.

 

Facebook blocca la vendita illegale dei terreni della foresta pluviale amazzonica

Gli appezzamenti venivano spesso venduti senza un titolo fondiario ufficiale che designasse la proprietà, a causa della deforestazione dell’Amazzonia causata dall’industria del bestiame brasiliana. Inizialmente il social network non voleva fermare in modo indipendente la vendita illegale perché le politiche commerciali di Facebook richiedono che acquirenti e venditori rispettino leggi e regolamenti.

Ora Facebook sta prendendo una posizione più dura. Gli annunci non possono promuovere l’acquisto o la vendita di animali o prodotti animali, o terreni in aree di conservazione ecologica. Prevede inoltre di confrontare gli elenchi con un database di terreni protetti per identificare chiunque violi la sua politica.

Nelle ultime settimane, Facebook si è occupato di ricerche trapelate. Le nuove misure si applicheranno solo alle aree protette e non alle foreste di proprietà pubblica. La mossa sarà limitata all’Amazzonia, non ad altre foreste pluviali e habitat naturali in tutto il mondo. Circa il 60% della foresta pluviale amazzonica si trova in Brasile, dove i tassi di deforestazione raggiungono i massimi da 12 anni.

Il database delle foreste pubbliche del governo brasiliano, che sarebbe uno strumento chiave per qualsiasi tentativo di controllare la maggior parte delle vendite illegali online, non viene utilizzato. Queste informazioni potrebbero benissimo essere utilizzate per rafforzare questa lotta all’illegalità.

Foto di DEZALB da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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