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Fallout 76: il gruppo Enclave interpreta bene la parte dei cattivi tanto da mettersi l’intera community contro

Un gruppo di giochi di ruolo di Fallout 76, l’Enclave Armed Forces, ha cancellato la sua presenza sui social media dopo essersi spinto troppo oltre nel suo gioco di ruolo e aver attirato un contraccolpo dal resto della comunità. Questo gruppo di gioco ha precedentemente collaborato con altre fazioni del gioco per produrre eventi con uno stile di gioco coinvolgente.

Tuttavia questi giocatori si sono sempre più distaccati dalla realtà, controllando i server per mettere in atto la propria visione di ingiustizia del gioco, sorveglianza e supervisione delle relazioni online dei propri membri in una pantomima della disciplina militare della vita reale e apparentemente recitando credenze nocive del mondo reale sotto le spoglie di questi cattivi immaginari.

 

Fallout 76, il gruppo Enclave e il ruolo da cattivi che ha contrariato la community

La community di questo gioco è una piccola parte, ma di alto profilo, impegnata nella creazione di personaggi e trame al di là di ciò che viene offerto e incoraggiato dal gioco base. Le forze armate dell’Enclave sono emerse per la prima volta nel 2020 e, molto prima della sua caduta la scorsa settimana, il gruppo era apparso in Polygon’s, resoconto dell’appassionata comunità di RP che si era sviluppata nell’MMO Fallout di Bethesda, un tempo combattuto e ora redento. Purtroppo la settimana del 2 gennaio queste molestie hanno cominciato a circolare sui social media.

Il gruppo si è incaricato di far rispettare alcune regole contro la “tossicità” dove i membri erano attivi. L’ormai defunto sito Web dell’EAF ha assunto un tono arrogante, affermando che ha reso il gioco “più sicuro”, ma in pratica i giocatori ignari si sarebbero semplicemente trovati dalla parte cattiva di questo gruppo. Quest’ultimo sembra avere preso di mira i giocatori più aggressivi che hanno usato “armi legacy” e “campi trappola“. Le prime sono armi fuori produzione che rimangono ancora negli inventari degli utenti, spesso considerate sbilanciate o ingiuste dalla comunità, e le seconde sono trappole honeypot create dagli utenti create per attirare e trollare giocatori sfortunati.

Entrambi i comportamenti sono controversi nella comunità di Fallout 76, ma nessuno dei due viola i termini di servizio di Bethesda. Parte dell’identità del gruppo era incentrata sul contrastare ciò che considerava un cattivo comportamento in Fallout 76. Ma ha fatto di tutto per far rispettare questa idea di come il gioco dovrebbe essere giocato. Non solo i potenziali membri sono stati sottoposti a una serie di interviste, ma sono stati tenuti a sottoporsi a un esame delle loro liste di amici di PlayStation Network. I nuovi membri dovevano eliminare tutti i contatti che il gruppo riteneva indesiderabili prima di andare avanti, e l’EAF ha espresso sul suo sito Web e ai membri che si riservava il diritto di controllare i loro account sui social media per contatti scoraggiati o retorica.

Non è chiaro quanti membri rimangano devoti al gruppo, ma i membri della comunità di giochi di ruolo di Fallout 76 sembrano ottimisti riguardo al futuro della scena, ora che l’EAF se n’è andato. Staremo a vedere cosa succederà.

Immagine via Steam

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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