Un nuovo farmaco approvato dalla FDA per l’epatite C può, secondo uno studio, aumentare l’effetto degli antibiotici e ridurne la resistenza. Chiamato Telaprevir agisce bloccando la funzione degli chaperon, importanti proteine che ripiegano altre proteine nella cellula, nei batteri. Questo farmaco è il primo composto precedentemente approvato che è in grado di inibire la funzione di chaperon dei batteri.
Un passo avanti verso lo sviluppo di inibitori di chaperon a piccole molecole che possono essere utilizzati nei batteri per aumentare la potenzialità degli antibiotici. Gli chaperon sono presenti in quasi tutte le cellule di ogni organismo. A causa del loro ruolo fondamentale nel ripiegamento delle cellule, gli chaperon sono l’obiettivo chiave dello studio su nuovi farmaci, anche se i ricercatori hanno avuto alcune difficoltà nel trovare piccole molecole che mirano a legarsi agli accompagnatori.
Concentrandosi sul Mycobacterium tuberculosis, il microbo che causa la tubercolosi, hanno esaminato circa 25.000 composti, inclusi 1.300 farmaci approvati, per identificare piccole molecole che inibiscono gli chaperon nei micobatteri. Evidenziando questo farmaco contro l’epatite C, hanno dimostrato che quest’ultimo è in grado di bloccare la capacità degli chaperon di ripiegare le proteine. Ciò ha reso i micro batteri più sensibili agli antibiotici, inclusa la streptomicina, un farmaco usato comunemente per la tubercolosi.
Inoltre hanno scoperto che gli chaperon possono stabilizzare le proteine nelle cellule, che causano la resistenza agli antibiotici. La riduzione della resistenza è una delle principali priorità di salute pubblica in tutto il mondo, poiché un numero crescente di infezioni, inclusa la tubercolosi, diventa più difficile da trattare poiché gli antibiotici diventano meno efficaci. Proprio per questo prevedono che gli inibitori di chaperon possono essere utilizzati in combinazione con gli antibiotici per aumentare la potenzialità e ridurre la resistenza di quest’ultimi.
Anche se entusiasti di questa nuova scoperta, i ricercatori stanno ancora studiando farmaci simili per determinare se anche altri sono in grado di legarsi agli chaperon. Il lavoro futuro esplorerà anche come indirizzare gli inibitori chaperon per spegnere solo alcuni di questi, ad esempio bloccando quelli nei batteri, ma non nelle cellule umane. Questo lavoro fornisce una strada promettente per lo studio in corso del ruolo che telaprevir e i suoi analoghi possono svolgere quando somministrati con antibiotici.
Foto di Erika Varga da Pixabay
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