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Fattoria solare nello spazio nel 2025: il progetto della Cina

Al mondo serve sempre più energia elettrica e se c’è una fonte che continuerà a darcela per secoli e secoli sarà il Sole. Ovviamente non ci arriva subito sotto forma di elettricità consumabile, ma bisogna sfruttare i pannelli solari. Si tratta di una tecnologia largamente utilizzata in tutto il mondo, soprattutto in Cina la quale vorrebbe anche fare il passo successivo.

I pannelli sulla Terra hanno un efficienza prestabilita, ma nello spazio gli stessi pannelli potrebbero generare ancora di più. Il motivo è semplice ovvero che le radiazioni solari sono diretti e non vengono in parte schermate dall’atmosfera del nostro pianeta. Per questo motivo la Cina sta progettando di costruire un’intera fattoria solare, ovvero un qualcosa con un numero esorbitante di pannelli, nello spazio e vuole farlo entro il 2025.

 

Elettricità dallo spazio

Il progetto è di costruire una centrale spaziale (fattoria solare) la quale girerà intorno alla Terra ad una distanza di 36.000 chilometri. Come per le stazioni spaziali verranno lanciati dei moduli tramite più missioni le quali inizieranno nel 2021. Apparentemente, se tutto andrò come programmato, nel 2025 inizierà a funzionare mentre nel 2030 la centrale raggiungerà la potenza di qualche megawatt fino a raggiungere il 2050 con una potenza pari a qualche gigawatt. Secondo la China Academy of Space Technology Corporation i pannelli nello spazio saranno in grado di produrre energia affidabile con sei volte l’intensità dei campi presenti sulla Terra.

Ovviamente ci sono dei punti oscuri in tutto questo ovvero la costruzione in sé e anche il trasferimento dell’energia da lassù a quaggiù. La centrale sarà grossa e pesante e per questo stanno ipotizzando anche di mettere in orbita delle sonde dotate di stampanti 3D così da dividere parte della produzione direttamente in orbita. Per il trasferimento della corrente invece l’idea è quella di usare delle microonde o dei laser e per quanto questi suoni fantascientifico in realtà potrebbe funzionare, forse non entro il 2025 però.

Giacomo Ampollini

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