A dare la notizia dell’imminente fine del mondo è questa volta une ente scientifico, ovvero il National Center for Climate Restoration australiano. Secondo il suo team di ricercatori infatti, la fine del mondo sarà nel 2050, tra poco più di 30 anni, ed avverrà proprio a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Una previsione davvero sconcertante poiché riguarda una data molto vicina ed una causa che sappiamo essere un reale problema del nostro Pianeta attualmente.
La previsione del team di ricercatori è davvero apocalittica che porterà una buona parte delle zone abitate della Terra in contro ad una forte siccità ed aridità, che le renderanno sterili ed invivibili. Secondo gli esperti questa situazione sarà causata da forti ondate di calore, con temperature senza precedenti, che interesseranno per 20 giorni all’anno circa il 35% delle zone abitate del Pianeta, ovvero quelle che ospito la metà della popolazione mondiale.
Ad essere colpite da questa catastrofica predizione saranno per prime le zone del Mediterraneo ed il Medio-Oriente, assieme all’Asia Occidentale, il Sud-Ovest degli Stati Uniti e l’entroterra australiano. Queste zone saranno colpite da una tremenda siccità e la mancanza di acqua le renderà inabitabili, portando a gravi danni nell’agricoltura mondiale, mettendo in crisi circa 2 miliardi di persone.
Tutto ciò avrà gravissime conseguenze sugli equilibri globale, che cosa potrebbe accadere infatti quando due miliardi di persone si troveranno costrette a cercare una nuova patria a causa della siccità e delle carestie? Le previsioni non sono le migliori e gli scompensi socio-politici saranno porteranno inevitabilmente a grandi migrazioni e guerre, gettando l’umanità nel caos.
Ma la siccità non è l’unica preoccupazione, altri milioni e milioni di “profughi del clima” saranno costretti ad abbandonare le loro case e la loro patria, quando grandi città ad alta densità abitativa come Giacarta, Hong Kong, Shangai, Manila, Mumbai, Canton e Bangkok saranno sommerse dalle acque a causa dell’innalzamento dei livelli del mare. Secondo il Breakthrough National Center for Climate Restoration, questo sarà infatti il completamento dello scenario apocalittico che si prospetta all’umanità in tempi molto brevi, ovvero tra circa 30 anni.
Questo accadrà secondo gli scienziati, a causa degli errori di valutazioni commessi in sede di discussione degli Accordi di Parigi. All’epoca infatti, secondo i ricercatori, non furono tenuti presenti alcuni aspetti, ovvero il “Long Term Carbon Feedback”. Si tratta di un processo attraverso cui il riscaldamento globale si autoalimenta amplificando i suoi effetti.
L’aumento delle temperature potrebbe infatti causare l’ulteriore perdita di carbonio dagli ecosistemi terrestri, portando ad un aumento dei livelli di CO2 nell’atmosfera. Diversi modelli climatici indicano che il riscaldamento globale durante il 21° secolo potrebbe essere accelerato dalla risposta del ciclo del carbonio terrestre a tale riscaldamento. Questo porterebbe quindi all’amplificazione del riscaldamento globale e al verificarsi delle tremende condizioni descritte dal centro australiano di ricerca.
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