Nelle regioni costiere degli Stati Uniti aumenta il numero delle “foreste fantasma”, l’invasione dell’acqua salata sta trasformando le foreste vicino alla costa in paesaggi inquietanti e spettrali, che sembrano abbandonati dalla vita.
Sembra che la causa di questo rimodellamento spettrale delle coste statunitensi del North Carolina, sia il cambiamento climatico. A dimostrarlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Ecological Applications.
Questa nuova ricerca ha portato alla luce come, negli ultimi decenni, una parte considerevole delle zone umide boscose nella pianura costiera della Carolina del Nord, sia diventata una distesa di “foreste fantasma”. Queste rigogliose foreste, che un tempo erano un rifugio per la fauna selvatica costiera, ora si sono tramutate in grandi distese di alberi morti, senza foglie, scheletri di legno stagliati contro il cielo.
A condurre la ricerca Emily Ury, biologa della Duke University che insieme al suo team ha analizzato le immagini satellitari del Servizio Geologico degli Stati Uniti, scoprendo che tra il 1985 e il 2019, fino all’11% dalla foresta costiera si è trasformata in “foresta fantasma”.
Le verdi terre coperte di arbusti ed alberi, si sono trasformate in paludi salmastre e circa il 30% dell’area di rifugio della fauna selvatica è andata perduta e quasi 12 chilometri quadrati di terra sono scomparsi completamente nell’oceano.
Ury afferma dunque che “le zone umide boscose della Carolina del Nord sono estremamente vulnerabili agli scambi climatici” e secondo gli ecologisti, potrebbero essere in arrivo ulteriori cambiamenti nell’area. Secondo Emily Bernhardt, ecologa alla Duke University, “questo sarà parte di un’importante transizione ecologica sulle nostre coste mentre ci avviamo verso il nostro futuro climatico”.
La morte delle foreste è dovuta all’avanzamento dell’acqua salata dell’Oceano Atlantico. Come spiega infatti Bernhardt, “un albero cerca costantemente di assorbire i nutrienti attraverso le sue radici. E quando c’è troppo sale, finiscono per assorbire molto sale invece di sostanze nutritive. Inoltre, l’acqua di mare aggiunge solfato nel terreno, che può essere tossico per gli alberi.”
Certo le paludi salmastre costiere non sono degli ambienti sterili e privi di vita e sono anch’esse degli ecosistemi incredibilmente importanti. Ma la potenziale perdita delle foreste è comunque un aspetto preoccupante per gli ecologi. La loro scomparsa infatti porterà alla perdita di molte delle specie che dipendono da questi ambienti.
Inoltre gli alberi e il terreno di queste foreste, contengono anche una grande quantità di carbonio e, come spiega Ury, “mantenere quel suolo al suo posto sarà davvero importante in futuro per prevenire il rilascio di quel carbonio nell’atmosfera, aspetto che aggraverà ulteriormente il cambiamento climatico”.
A provocare questo drastico cambiamento nelle zone costiere, hanno contribuito l’innalzamento del livello del mare e fattori di stress dovuti all’uomo come la costruzione di canali e fossati. A questi si sono aggiunte condizioni meteorologiche estreme tra cui diversi anni di siccità (che impedisce all’acqua dolce di risciacquare il sale accumulato nel terreno), incendi e l’uragano Irene nell’agosto 2011. Il tutto ha contribuito a spingere l’acqua salata nell’entroterra.
Gli stessi cambiamenti e la comparsa di foreste fantasma non sono stati osservati solo nella Carolina del Nord, ma lo stesso modello è stato osservato in tutta la costa atlantica degli Stati Uniti, in particolare nel medio Atlantico e nel sud-est.
Ph. Credit: Popular Science
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