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I resti di un colossale pinguino preistorico sono stati rinvenuti in Antartide

Un team di scienziati al lavoro in Antartide sono rimasti sbalorditi dopo aver scoperto i resti di un colossale pinguino, risalenti a 40 milioni di anni fa. Nel continente ghiacciato le temperature possono scendere al di sotto dei -90° ed è ormai un avamposto fondamentale per le ricerche nel campo ambientale e climatico, dal momento che qui sono impegnati i ricercatori di tutto il mondo per saperne di più sui cambiamenti climatici, prelevando campioni di ghiaccio ed esaminando fossili sia di piante che di animali.

Ma una scoperta effettuata sull’isola di Seymour ha lasciato i ricercatori davvero senza parole. David Walton, professore presso il British Antarctica Survey, ha rivelato che una squadra si è imbattuta nei resti di una specie animale ormai estinta, nota come Palaeeudyptes klekowskii. Walton ha dichiarato: “Come sappiamo, la storia è scritta anche nei fossili. Sappiamo che un tempo queste lande ormai inospitali erano la casa di molte specie di dinosauri e siamo a conoscenza del fatto che ivi era diffusa un’antica specie di pinguini giganti, alti fino a 2 metri. Abbiamo ricostruito un pinguino da un singolo metatarso: è incredibile cosa si può fare a partire da un solo osso“.

 

Si tratta di una specie di pinguino molto antica e dalle notevoli dimensioni

Il gigantesco pinguino visse nella zona fino a 40 milioni di anni fa. Carolina Acosta Hospitaleche, del Museo La Plata in Argentina, ha cercato di scoprire di più su questo misterioso e affascinante animale. “Quello in cui visse questa specie fu un periodo estremamente favorevole alla proliferazione di questi pinguini giganti; dalle 10 alle 14 specie vivevano in armonia lungo l’intera costa antartica“. Hospitaleche ritiene che il pinguino avrebbe potuto pesare fino a 120 chili, rendendolo capace di immergersi molto in profondità e rimanere sott’acqua molto a lungo.

Anche la NASA è molto presente in Antartide, dal momento che queste lande costituiscono il terreno di prova ideale per i test di nuovi rover e di nuovi robot che possono essere fondamentale nell’esplorazione del Sistema Solare. L’agenzia spaziale americana si sta preparando ad inviare il suo nuovo rover subacqueo per l’esplorazione delle acque sotto il ghiaccio, denominato BRUIE, sotto il continente nelle prossime settimane. Il robot sarà estremamente utile per studiare la zona in cui le calotte di ghiaccio e l’oceano si incontrano. La NASA spera inoltre di inviare il rover sulla luna di Giove Europa per cercare tracce di vita aliena negli oceani del satellite.

Nello Giuliano

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