Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Evolution ha rivelato che i lucci, un antico gruppo di pesci con pinne raggiate, potrebbero essere i nuovi “fossili viventi” della Terra. Questi pesci, noti per il loro tasso di evoluzione molecolare estremamente lento, stanno catturando l’attenzione degli scienziati per le loro implicazioni sorprendenti sulla nostra comprensione dell’evoluzione e, inaspettatamente, sulla salute umana.
Il termine “fossili viventi” si riferisce a specie viventi che mostrano poche differenze fisiche rispetto ai loro antenati di milioni di anni fa, come descritto da Charles Darwin. I lucci, con il loro genoma che cambia lentamente rispetto ad altri vertebrati, stanno emergendo come esemplari viventi che sfidano le aspettative evolutive.
Lo studio, condotto da un team di ricercatori guidato da Charles Bristow dell’University College di Londra e Geoff Duller dell’Università di Aberystwyth, ha esaminato il DNA di 471 specie di vertebrati con mascelle, confrontando l’evoluzione molecolare. I risultati hanno rivelato che i lucci mostrano il tasso di evoluzione molecolare più lento tra tutti i vertebrati con mascella, evolvendosi fino a tre volte più lentamente rispetto ad altri grandi gruppi di vertebrati.
In particolare, i lucci hanno dimostrato di mantenere una straordinaria stabilità genetica, con il loro DNA che si evolve lentamente da almeno 900 anni. Questa lentezza evolutiva potrebbe essere collegata al loro insolito apparato di riparazione del DNA, suggerendo che i lucci possiedano la capacità di correggere efficientemente le mutazioni somatiche e germinali.
Il team di ricerca ha anche esaminato il fenomeno dell’ibridazione, in cui due specie diverse possono produrre una prole vitale e fertile. I lucci sono riusciti a mantenere il loro patrimonio genetico distintivo, contribuendo a mantenere il numero delle specie a soli sette.
Queste scoperte potrebbero avere implicazioni significative per la ricerca medica e la salute umana. La capacità dei lucci di mantenere un efficiente meccanismo di riparazione del DNA potrebbe fornire insight preziosi nella comprensione dei meccanismi di difesa contro le mutazioni genetiche e persino il cancro negli esseri umani.
In conclusione, lo studio indica che i lucci potrebbero essere i nuovi monarchi dei “fossili viventi”, fornendo non solo un’opportunità unica per comprendere l’evoluzione in natura, ma anche aprendo la strada a potenziali applicazioni nella ricerca medica per migliorare la salute umana.
Foto di GraceHues Photography su Unsplash
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