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Un FRB arrivato dalla Via Lattea ha suscitato l’attenzione degli astronomi di tutto il mondo

Gli astronomi hanno rilevato un segnale radio proveniente dalla Via Lattea. Il segnale è durato pochi millisecondi e proviene da un punto ancora indefinito della nostra galassia a causa della sua brevità è stato identificato solo dopo essere stato registrato nei dati satellitari e gli scienziati sono ora al lavoro per cercare di capire da dove provenga. Questa non è peraltro la prima volta che i satelliti raccolgono segnali radio dallo spazio: i primi FRB (fast radio burst) sono stati identificati oltre un decennio fa. Le teorie sulle loro fonti includono eventi cosmici particolarmente importanti, come ad esempio un buco nero che collassa.

Tuttavia, queste ipotesi sono state respinte quando è stato rilevato un altro FRB. Secondo gli scienziati un buco nero può collassare solo una volta, il che suggerisce che la fonte potrebbe essere qualcos’altro. Un gruppo internazionale di scienziati si è quindi riunito nel corso degli anni per risolvere il mistero degli FRB e con il passare degli anni, si sono verificati sempre più casi di FRB a tenerli impegnati. L’ultima rivelazione riguarda un segnale radio proveniente dalla “magnetar” (stella magnetica) attiva nota come SGR 1935 + 2154. Si tratta di un tipo di stella di neutroni, resti del nucleo collassato di una stella massiccia, e si ritiene abbia un campo magnetico talmente elevato che nulla possa sfuggirle.

 

Una correlazione tra gli FRB e le “magnetar” potrebbe spiegare il mistero

Gli scienziati potrebbero quindi essere in procinto di studiare il primo FRB mai rilevato proveniente dalla nostra galassia. Jason W. T. Hessels, scienziato presso ASTRON, l’istituto olandese di radioastronomia, ha descritto la scoperta come una “svolta” per il settore. Hessels ha affermato che la possibilità di identificare le stelle magnetiche come fonte di alcuni FRB è presa in seria considerazione. Tuttavia, egli sostiene resti ancora una domanda chiave: tutti gli FRB provengono da stelle magnetiche che esplodono oppure possono avere origini diverse?

Andrew Siemion, direttore del SETI Research Center di Berkeley, ha descritto i dati come “molto entusiasmanti” e ha aggiunto che una delle domande cruciali sugli FRB riguardi proprio la loro fonte. Se i risultati dello studio dovessero dimostrarsi accurati, avremmo una “prova evidente” che alcuni FRB derivano dalle magnetar. Siemion ha poi affermato che il legame tra magnetar e FRB richiede ancora molto approfondimento. Fornire risposte a tali domande richiederà quindi ulteriori osservazioni, ma sapere che fonti come SGR 1935 + 2134 possono produrre impulsi radio luminosi fornisce un suggerimento su dove gli scienziati dovrebbero iniziare a guardare.

Nello Giuliano

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