Grazie ai dati raccolti dal satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea a Novembre dello scorso anno, gli astronomi hanno scoperto una galassia fantasma dietro la Via Lattea. Gli scienziati pensano che sia una delle più antiche dell’universo. Ma fino ad ora non era stata rilevata grazie alla sua densità estremamente bassa e alla sua posizione.
La Zone of Avoidance (ZOA), o zona di evitamento, è una regione piena di stelle luminose vicino al centro galattico. Essa è una frazione di cielo non osservabile dalla Terra poiché è oscurata dal disco della Via Lattea. Per questi motivi è estremamente complessa da studiare, ma non per il satellite Gaia.
Gabriel Torrealba, astrofisico presso l’Istituto di Astronomia e Astrofisica di Taiwan e autore principale della ricerca, ha affermato: “La nostra scoperta è stata possibile solo grazie alla qualità dei dati Gaia. Il satellite è stato in grado di scavare nella Zona di Evitamento perché fornisce dati di alta qualità sui movimenti delle stelle dietro il disco centrale della nostra galassia della Via Lattea. Cioè, è in grado di tracciare le stelle mentre si muovono attraverso la sfera celeste“.
La galassia fantasma, chiamata Antlia 2, è una galassia nana. Essa infatti è una delle prime strutture ad essersi formate nell’universo. Come la maggior parte delle galassie nane le sue stelle sono vecchie, hanno una massa bassa e sono povere di metalli. Secondo Torrealba, Antlia 2 è una delle più antiche galassie nane dell’universo, ma lui e il sue team sta cercando di capire il motivo per cui si sia diffusa così tanto da diminuire la propria densità.
Una delle teorie dell’astrofisico è che Antlia 2 fosse più massiccia in passato. Successivamente però, Torrealba crede che essa sia collassata verso la Via Lattea perdendo la sua massa e diventando più estesa. Qualcosa di insolito per le galassie che con il tempo tendono a diminuire e non ad espandersi. Ciò che rende Antlia 2 ancora più insolita è la luce debole che emana. Rispetto al LMC, un altro satellite della Via Lattea, Ant 2 è 10.000 volte più debole. In altre parole, è troppo grande per la sua luminosità o troppo debole per le sue dimensioni.
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