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I primi 7,5 milioni di galassie nella mappa 3D più dettagliata dell’universo

Diverse istituzioni scientifiche nel mondo sono sempre più impegnate nel conoscere l’Universo e i suoi misteri. Finora si teorizza che ci siano circa 35 milioni di galassie ed è in corso un progetto che vuole registrarle su una mappa 3D in modo che il loro studio, analisi e ricerca sia più semplice.

Questo lavoro durerà circa cinque anni e durante questi primi sette mesi gli astrofisici sono già riusciti a registrare circa 7,5 milioni di galassie su una mappa 3D. Lo strumento specifico è chiamato Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI). Si tratta di una collaborazione internazionale diretta principalmente dal Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, con sede in California.

La vera sfida arriverà quando incontreranno la misteriosa e inesplorata materia oscura dell’universo. Questa regione dello spazio, che forse può essere rilevata in modo più dettagliato con il James Webb Space Telescope, costituisce circa il 68 per cento del vasto territorio universale. La cosa più impressionante è che accelera costantemente la sua espansione.

 

La mappa delle galassie nell’universo

Gli astrofisici che lavorano duramente su questo progetto affermano che avere una mappa a questo livello di dettaglio aiuterà la scienza a capire esattamente come ha avuto origine l’universo. Ma la cosa più importante è sapere dove sta andando. Ora si sta espandendo, ma vogliono sapere se andrà avanti per sempre o se alla fine raggiungerà una zona o un’ora di collasso. “Nella distribuzione delle galassie sulla mappa 3D, ci sono enormi ammassi, filamenti e vuoti. Sono le strutture più grandi dell’universo. Ma al loro interno si trova un’impronta dell’universo primordiale e la storia della sua espansione da allora“, ha affermato il dottor Julien Guy dell’Università della California, Berkeley. “DESI sta già aprendo nuovi orizzonti producendo questa mappa dell’universo, che è la più dettagliata che abbiamo mai visto. Questo ci aiuterà a cercare indizi sulla natura dell’energia oscura, ma impareremo anche di più sulla materia oscura e sul ruolo che svolge nel modo in cui si formano le galassie come la Via Lattea e nell’evoluzione dell’universo“, Carlos Frenk, capo dell’Università di Durham.

Attendiamo con grande impazienza il tesoro di dati che DESI raccoglierà nei prossimi anni. Aiuteranno a scoprire alcuni dei segreti più intimi del cosmo.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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