L’influenza aviaria, come quella normale, ciclicamente torna a preoccupare, ma per motivi diversi. Prevalentemente è un problema per i vari allevamenti delle zone colpite, ma ogni tanto torna il pericolo del passaggio della malattia all’uomo cosa che nell’ultimo è diventa più probabile. Negli Stati Uniti il virus è riuscito a proliferare nelle mucche da latte e ci sono stati i primi casi umani. Di recente ci sono state anche altre novità, dei gatti morti.
Per la prima volta sono stati registrati dei gatti morti a causa di questo ceppo di aviaria. La trasmissione sarebbe avvenuta a causa del consumo da parte degli esemplari di latte crudo di mucca. Si parla di oltre una dozzina di casi che ha alzato ulteriormente l’allarme delle autorità sanitarie in merito alla situazione.
Il passaggio dell’influenza aviaria ai gatti da parte di volatili infetti non è di per sé una novità. I piccoli felini sono particolarmente suscettibili a certi virus, e lo si è visto anche con il Covid-19. Un passaggio del genere, da delle mucche, è la prima volta ed è legato all’unicità dell’attuale emergenza che sta preoccupando sempre di più.
Le parole della autorità statunitensi: “Sebbene l’esposizione e il consumo di uccelli selvatici morti non possa essere completamente escluso per i gatti descritti in questo rapporto, il noto consumo di latte non pastorizzato e colostro di mucche infette e l’elevata quantità di acido nucleico virale nel latte rendono il consumo di latte e colostro una probabile via di esposizione.”
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