Lil Bub è un gatto con oltre due milioni di follower su Instagram, un talk show, un album e un libro. Un nuovo studio, condotto dall’autore Dario Lupianez, spiega come lo strano DNA del gatto lo abbia reso una delle star più famose d’America.
Dario Lupianez ha raccontato del momento in cui ha visto per la prima volta Lil Bub. “Possiamo sicuramente dire che è magica” ha affermato, “Ricordo il momento in cui la vedemmo per la prima volta sul video di Skype e ci sentivamo come, ‘Uhhhhh.’ “. Allora l’autore danese ha deciso di condurre uno studio sul motivo per cui Lil Bub è così “magica”.
Tra i titoli di Lupianez troviamo “Breaking TADs: come le alterazioni dei domini cromatinici portano alla malattia“. Addesso, come membro di un team internazionale di biologi molecolari, è anche coautore di un articolo sulla genetica straordinaria di Lil Bub.
Il gatto ha un muso corto, enormi occhi verdi e una lingua rosa che pende dalla sua mascella come una gomma da masticare. Non ha mai sviluppato i denti e ha smesso di crescere di circa quattro chili. Ognuna delle sue zampe vanta una punta in più, per un totale di 22.
Dopo aver trascorso quattro anni in un laboratorio di genetica a studiare disturbi ossei e le malformazioni agli arti, Lupianez e il suo collega Daniel Ibrahim, non sono riusciti a trovare dei riscontri che potessero attribuire queste caratteristiche ai gatti.
L’ultima alternativa era scrivere una mail al proprietario di Lil Bub, chiedendo se potevano essere autorizzati a sequenziare il genoma del felino. Egli si affrettò a inviare un campione di sangue.
I due scienziati, oltre alla precedente polidattilia già diagnosticata, hanno riscontrato nella gatta la stessa mutazione genetica che apperteneva ai gatti di Hemingway, Una mutazione molto rara.
Ma non solo, alcune caratteristiche del viso del gatto, come la mancanza di denti, ha condotto gli scienziati a individuare la mutazione del gene chiamato chiamato RANK / TNFRSF11A. Un gene rinvenuto in solo 15 esseri umani, che condividono somiglianze fisiche con Lil Bub.
Entrambi i ricercatori intendono pubblicare i risultati dello studio in una rivista peer-reviewed, ma sono attualmente disponibili nella rivista ad accesso aperto bioRxiv, nella speranza che altri scienziati possano fare ulteriori scoperte relative a Lil Bub.
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