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Geoingegneria: da piano B sta diventando sempre più l’unica speranza

Ci sono progetti di geoingegneria nati molti anni fa, ma che sono sempre stati visti come qualcosa di irrealizzabile o veramente estremo. Sono stati accantonati come piano B per quanto riguarda il cambiamento climatico e il surriscaldamento globale. Adesso stanno diventano quasi l’unica possibilità visto che tutto il resto sta fallendo.

Ci sono diversi progetti di geoingegneria e uno di questi è la cattura diretta di anidride carbonica. L’idea è di assorbirla direttamente dall’aria per poi trasformarla in qualcosa di solido da immagazzinare con più facilità. Questo è uno dei progetti per certi versi più fattibile, ma è comunque complicato e dispendioso.

Geoingegneria: i diversi piani per salvare il mondo

Un altro piano è impedire ai raggi del sole di raggiungere gli strati più interni dell’atmosfera. Sostanzialmente l’idea è di creare nuvole artificiale che schermano il sole facendo abbassare la temperature media. I problemi riguardano il fatto che il progetto non fa niente per ridurre la presenza della CO2 e non è chiaro quali siano gli effetti collaterali che questa schermatura può portare.

Uno dei più semplice è il rimboschimento così da creare alberi che assorbono la CO2. Semplice, ma non privo di problemi. Bisogna trovare siti specifici in quanto gli alberi hanno comunque bisogno di acqua e piantarli in luoghi non studiati potrebbe sconvolgere i sistemi idrici naturali.

Un altro progetto interessato di geoingegneria è la fecondazione oceanica. Sostanzialmente si vuole puntare sulla popolazione di fitoplancton che sono delle piante microscopiche che assorbono l’anidride carbonica. Quando muoiono, questi organismi precipitano sul fondo dell’oceano insieme all’anidride carbonica, intrappolandola. Queste colonie possono essere aiutate con della polvere di ferro, ma gli scienziati hanno paura di dare vita a delle zone morte negli oceani, un fenomeno che già succedendo.

Ph. credit: Wired

Giacomo Ampollini

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