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Parte dei ghiacciai nell’Antartide occidentale è ormai instabile

Secondo un nuovo studio, pubblicato questa settimana sulla rivista Geophysical Research Letters, quasi un quarto del ghiaccio dell’Antartide occidentale è stato classificato come instabile. Ciò è dovuto ai numerosi cambiamenti ambientali degli ultimi anni, tra questi quello che più ha influenzato la calotta glaciale è il riscaldamento degli oceani.

Negli ultimi 25 anni un enorme volume di ghiaccio si è sciolto dalla calotta polare dell’Antartide occidentale. Alcune aree stanno diminuendo la loro massa più velocemente di quanto successo negli anni ’90. Per questo motivo gli scienziati hanno classificato la calotta glaciale come instabile.

 

Lo scioglimento del ghiaccio

Come ha affermato l’autore dello studio e scienziato polare dell’Università di Leeds nel Regno Unito, Andy Shepherd, in alcune zone dell’Antartide la calotta glaciale si è assottigliata in modo straordinario. Infatti il ghiaccio, in alcuni punti, ha ridotto il suo spessore di almeno 120 metri.

Il riscaldamento dell’acqua, d’altra parte, è un altro fattore che influisce sul problema. Essa riscalda i ghiacciai dal basso che diminuiscono il loro volume dal basso. In Antartide occidentale c’è persino un tratto lungo 3.000 chilometri in cui l’acqua ha raggiunto temperature fuori dalla norma. Andy Shepherd ha affermato: “Questo provoca lo scioglimento della parte inferiore dei ghiacciai nel punto in cui si sfregano contro il fondo del mare, la fusione riduce l’attrito e consente ai ghiacciai di scivolare più velocemente nell’oceano e quindi diventare più sottili“.

Inoltre Shepherd ha ricordato che i ghiacciai che si stanno sciogliendo non sono stagionali, sono i ghiacciai di acqua dolce che coprono la maggior parte del continente. Infatti il loro scioglimento sta contribuendo all’innalzamento del livello del mare in tutto il mondo.

Elena Camaione

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