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Antartide: alcuni ghiacciai nominati in onore dei satelliti che li hanno studiati

Una serie di ghiacciai in Antartide ha preso il nome dei satelliti che hanno fornito importanti dati di osservazione sullo scioglimento dei ghiacci. I veicoli spaziali, provienienti da Europa, Stati Uniti e Giappone, hanno completamente rivoluzionato la comprensione della glaciologia, per questo la dottoressa Anna Hogg ha pensato di onorarli in questo modo.

I satelliti sorvolano quotidianamente il polo utilizzando una moltitudine di strumenti per tracciare la velocità e l’altezza dei ghiacciai. Il mese scorso, la dottoressa Hogg e i suoi colleghi del Center for Polar Observation and Modelling (CPOM) hanno studiato i dati raccolti dai satelliti. La cronologia delle misurazioni ha dimostrato che quasi un quarto della calotta antartica occidentale sta perdendo più ghiaccio di quanto ne assuma con le nevicate.

 

Il cambio di nome

La serie di ghiacciai si trova nell’area studiata da Anna Hogg. La dottoressa era stufa del fatto che questi fossero noti solo con le coordinate con cui erano indicati sulle mappe. Così ha proposto l’idea di cambiare i loro nomi con quelli dei satelliti al UK Antarctic Place-names Committee, che accettò la proposta.

Come ha detto la BBC: “Questo gesto, mediante il battesimo dei ghiacciai con i nomi di questi satelliti all’avanguardia, è un segno di riconoscimento della crescente importanza dei dati dell’Osservazione della Terra nel dibattito odierna sulla scienza del clima. Tra i nomi scelti appaiono anche quelli dei satelliti americani Landsat e la nuova flotta Sentinel in Europa. Oltre ai satelliti ERS, lanciati negli anni ’90 dall’agenzia spaziale europea, che monitorano continuamente il continente.

Inoltre questi nomi verranno in futuro utilizzati su tutte le mappe, i grafici e le pubblicazioni britannici. Inoltre il Comitato Scientifico per la Ricerca Antartica (SCAR) sta lavorando per l’inclusione dei nuovi nomi nel suo elenco internazionale. Ciò per fare in modo che tutte le nazioni utilizzino gli stessi nomi per evitare confusione in caso di un’emergenza.

Giacomo Ampollini

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