Il ghiacciaio Thwaites, le cui dimensioni sono pari a quelle dello stato americano della Florida, desta notevoli preoccupazioni in quanto si sta sciogliendo e smontando rapidamente e minaccia le città costiere di tutto il mondo.
Ciò che preoccupa dal punto di vista dell’innalzamento del livello del mare, non è tanto il crollo dell’estensione marina del ghiacciaio, poiché questa parte galleggia, bensì il fatto che la parte marina del ghiacciaio funge da tappo per il ghiaccio terrestre. Quando la parte marina del ghiacciaio Thwaites crollerà in mare, anche la parte terrestre sarà, purtroppo, libera di scivolare nel Mare di Weddel e nel Mare di Amundsen, innalzando il livello del mare.
Al momento gravi danni alla stabilità del Thwaites si stanno verificando sotto il ghiaccio. Al disotto della parte marina del ghiacciaio infatti, la risalita dell’acqua calda dell’oceano, ne ammorbidisce ed erode la pancia. Inoltre la risalita dell’acqua solleva il ghiaccio, permettendo alle acque più calde di fluire verso le creste e oltre la linea di terra, favorendo il decadimento del ghiaccio con un flusso più veloce.
Il ghiacciaio di conseguenza si frantuma e si frattura minacciando di collassare. E questo potrebbe avvenire molto facilmente nella parte marina del ghiacciaio che non è più ancorata alla roccia. Il ghiacciaio da solo potrebbe portare a circa 60 cm di innalzamento del livello del mare.
La parte anteriore della pancia del ghiacciaio, dove l’acqua calda lo corrode maggiormente, è stata mappata dai geofisici, mostrando i gravi danni alla sua struttura e l’inesorabile e veloce avanzamento dello scioglimento.
La parte marina del ghiacciaio Thwaites è larga poco più di 80 chilometri. La parte occidentale della lingua marina è ancora relativamente stabile ed ancorata ad una cresta. Mentre la parte orientale sta perdendo pezzi di ghiaccio ad un ritmo impressionante. E purtroppo per noi, e per tutti coloro che vivono in città costiere, è proprio qui che si trova anche la maggior parte del ghiaccio terrestre.
Nel 2001, dalla zona marina del ghiacciaio si è staccato un enorme iceberg, il B22a, che per 21 anni è rimasto bloccato davanti al ghiacciaio stesso, proteggendolo dall’oceano aperto. Ma anche l’imponente iceberg, che alla sua nascita era lungo 85 chilometri e largo 64, è soggetto al riscaldamento delle acque e allo scioglimento.
Nel corso degli anni dunque, l’iceberg si è assottigliato sino a che, nel settembre del 2022, non è diventato abbastanza piccolo da liberarsi. Questo significa che, senza la protezione dell’iceberg, il ghiacciaio Thwaites subirà un pesante attacco anche dall’oceano. Ora che l’iceberg è uscito dal Mare di Amundsen ed è entrato nel mare di Weddel, si prevede che molti altri iceberg si staccheranno dalla lingua marina del ghiacciaio.
Anche le immagini satellitari mostrano che il fronte marino del Thwaites è in gravi difficoltà. Purtroppo però, poca rilevanza viene data alle condizioni del ghiacciaio, nonostante le gravissime conseguenze che potrebbe avere il suo crollo. Al momento la maggiore preoccupazione viene da alcuni cittadini che lavorano al monitoraggio dell’Antartide e che hanno pubblicato alcune immagini su Twitter.
Ma le condizioni del ghiacciaio Thwaites sono qualcosa di cui dovremmo davvero preoccuparci, soprattutto considerando che si prevede che l’estensione marina di crollerà entro tre o cinque anni.
Ph. Credit: NASA – JPL via Wikimedia
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