L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso, nel novembre 2018, di commemorare per la prima volta la Giornata mondiale del Braille il 4 gennaio, data che coincide con la nascita del suo creatore. Braille, cieco dall’infanzia a causa di un incidente domestico, creò questo metodo di comunicazione dei punti in rilievo nel 1825, quando aveva solo 16 anni, da un altro sistema meno evoluto che era stato utilizzato dal militare e avventuriero francese Charles Barbier di le Serre, anni prima.
L’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostra che circa 285 milioni di persone nel mondo soffrono di qualche disabilità visiva, di cui quasi 40 milioni sono non vedenti. Non essere in grado di leggere i libri o scrivere o fare le migliaia di attività quotidiane possono portare a grande frustrazione.
Grazie al metodo Braille, le persone non vedenti tornano a leggere, perché le pagine scorrono quasi nello stesso momento in cui passano la mano tra i caratteri con grande facilità. È qualcosa di incredibile.
Braille, cieco dall’infanzia a causa di un incidente domestico, ha creato questo metodo di comunicazione a punti in rilievo nel 1825, quando aveva solo 16 anni. Il Braille è un sistema di lettura e scrittura punteggiato che è stato adottato nei programmi educativi per non vedenti in tutto il mondo. Si basa sulla combinazione di sei punti rialzati su una superficie liscia, disposti in due colonne di tre ciascuno, che sono facilmente percepibili con la punta del dito. È come una partita a sei punti e l’assenza o la presenza del punto aggiunge valore al carattere. È facile quando si impara. Tutto attraverso una pagina e semplicemente muovendo la mano su e giù.
Non è una lingua, ma un alfabeto con cui – con quei sei punti – il non vedente può formare, sia lettere che numeri o segni in qualsiasi lingua, che rende universale un metodo di comunicazione paragonabile solo alla pietra miliare che ha significato per l’umanità l’invenzione della macchina da stampa.
Il metodo consente inoltre di creare simboli braille per particolari ortografie, segni di punteggiatura, matematica o spartiti musicali. Nel 2009 e per meglio adattarsi alle nuove tecnologie, è stato creato il computer Braille, che è composto da otto punti (due colonne da 4), ampliando le combinazioni da 64 a 256.
Il Braille è diventato obsoleto con l’avvento delle nuove tecnologie o è ancora un buon strumento? Il metodo Braille è uno strumento essenziale perché è molto piccolo e può essere scritto ovunque. È ancora il grande sistema nonostante le nuove tecnologie.
L’audiolibro e la tastiera vocale sono altre strutture di cui i non vedenti possono usufruire, ma non sono un sistema di alfabetizzazione. Tuttavia, forse uno svantaggio che gli si potrebbe obiettare è che è necessario uno spazio enorme per riporre i libri per non vedenti con il sistema Braille perché sono molto ingombranti. Una buona libreria ha bisogno di molto spazio.
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