Foto di Arek Socha da Pixabay
Un gruppo di ricercatori ha scoperto una novità molto interessante riguardo la raccolta del DNA, che non necessariamente deve essere fatta dalle superfici fisiche. Gli scienziati della Queen Mary University di Londra hanno dimostrato che è possibile raccogliere “DNA ambientale” (eDNA) dall’aria. Il team ha utilizzato una pompa peristaltica combinata con filtri a pressione per prelevare campioni di DNA di ratto talpa nudo per 5-20 minuti. Successivamente ha utilizzato kit standard per trovare e sequenziare i geni nei campioni risultanti. Questo metodo non solo ha individuato il DNA dei ratti talpa, ma ha catturato del DNA umano allo stesso tempo.
L’autrice principale, la dottoressa Elizabeth Claire, ha affermato che il lavoro era originariamente pensato per aiutare gli ambientalisti e gli ecologisti a studiare gli ambienti biologici. Con uno sviluppo sufficiente, tuttavia, potrebbe essere utilizzato per molto di più. Le unità di medicina legale potevano prelevare il DNA dall’aria per determinare se un sospetto fosse stato presente sulla scena di un crimine. Potrebbe anche essere utile in medicina: virologi ed epidemiologi potrebbero capire come si diffondono i virus presenti nell’aria, come appunto nel caso del Covid-19.
Tutti gli usi pratici sono però ancora molto lontani. L’unità di ricerca sta già lavorando con aziende private per sviluppare applicazioni pratiche. È facile vedere i limiti: si desidera utilizzarlo in aree in cui si sa cosa aspettarsi dal DNA, quindi potrebbe non funzionare bene in stanze affollate o in spazi esterni. E’ necessario dunque fare maggiori approfondimenti.
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