News

Google conferma: la sua intelligenza artificiale ha imparato cose che non avrebbe dovuto

Il CEO di Google Sundar Pichai ha recentemente rivelato in un’intervista che i sistemi di intelligenza artificiale dell’azienda hanno iniziato a sviluppare abilità da soli, senza una programmazione esplicita. Pichai e il vicepresidente della società di Google, James Manyika, hanno dichiarato che la loro IA ha mostrato “proprietà emergenti“, considerate un problema misterioso nella ricerca sull’IA.

Pichai ha affermato che alcuni sistemi di intelligenza artificiale stanno insegnando a se stessi abilità che non ci si aspettava da loro e le ragioni di ciò non sono ben comprese. Un programma di intelligenza artificiale di Google, ad esempio, si è adattato alla lingua bengalese, una lingua in cui non era stato addestrato. Manyika ha spiegato che con poche istruzioni in bengalese, l’IA potrebbe tradurre “tutto in bengalese”.

Tuttavia, sebbene ciò possa sembrare impressionante, altri ricercatori dell’intelligenza artificiale non sono impressionati. La ricercatrice informatica e intelligenza artificiale Margaret Mitchell ha suggerito che i dati di addestramento utilizzati per l’IA potrebbero aver contenuto delle espressioni in bengalese.

Mitchell ha spiegato che il modello PaLM, il precursore di Bard, era già stato addestrato in bengalese. Quindi non è una forzatura presumere che Bard, che ha incorporato il lavoro PaLM, abbia incluso anche il bengalese nei suoi dati di addestramento. Ordinando un modello addestrato in bengalese con il bengalese, scivolerà facilmente in quel che sa in bengalese.

Un portavoce di Google ha confermato che l’intelligenza artificiale è stata effettivamente addestrata in bengalese, ma non è stata addestrata a tradurre lingue o rispondere a domande in formato Q&A. Ha imparato queste abilità da sola, il che è ancora considerato un risultato impressionante.

Sebbene lo sviluppo di abilità da parte dell’IA senza una programmazione esplicita sia considerato impressionante, solleva preoccupazioni sulla capacità dei ricercatori di comprendere come funziona l’IA. Pichai ha ammesso che c’è un aspetto dell’intelligenza artificiale, chiamato la “scatola nera”, che non è del tutto compreso, e gli scienziati non possono dire perché abbia preso determinate decisioni o perché abbia sbagliato.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

Iniezioni dimagranti: potrebbero dimezzare il rischio di tumori legati all’obesità

Negli ultimi anni, i farmaci iniettabili per la perdita di peso, come il semaglutide e il tirzepatide, sono diventati sempre…

14 Maggio 2025

Scoperta una nuova vulnerabilità nel glioblastoma: il DNA 3D potrebbe aprire a cure innovative

Un gruppo di scienziati della Weill Cornell Medicine ha fatto una scoperta rivoluzionaria sul glioblastoma, una forma estremamente aggressiva di…

14 Maggio 2025

Apple starebbe pensando di aumentare i prezzi degli iPhone 17

Brutte notizie per coloro che intendono comprare uno dei nuovi iPhone 17 in uscita il prossimo settembre. Stando ad un…

14 Maggio 2025

Ricominciato un Misterioso Ciclo Solare di 100 Anni: Ecco Cosa Significa per la Terra

Un nuovo e misterioso capitolo dell’attività solare sembra essere appena iniziato. Secondo un crescente numero di astrofisici, il Sole potrebbe…

14 Maggio 2025

Netatmo: integrati nell’app Home + Control i dispositivi Meteo

Un nuovo passo verso una casa sempre più connessa viene compiuto in questi giorni da Netatmo, con l'integrazione dei dispositivi della gamma Meteo direttamente nell'applicazione Home…

14 Maggio 2025

Amazon: arrivano le nuove offerte tech

Amazon ha appena lanciato le sue nuove offerte tech. Migliaia di prodotti tecnologici sono ora disponibili a prezzi super scontati.…

13 Maggio 2025