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Google Magenta presenta Lo-Fi Player, una stanza musicale virtuale

Vibert Thio, lo stagista estivo del team Google Magenta ha realizzato Lo-Fi Player, un nuovo progetto che consente di mixare brani musicali lo-fi e hip-hop per creare una stanza musicale personalizzata nel proprio browser. Il tutto è possibile senza alcuna abilità musicale. Il team Magenta sviluppa regolarmente sistemi di apprendimento automatico per la creazione di arte e musica e Lo-Fi Player è un divertente esempio di ciò che può fare. Potete avviare il programma da qui.

Quando si accede a Lo-Fi Player, gli utenti vengono portati in una stanza virtuale in pixel art in cui si può interagire con i diversi oggetti su schermo come ad esempio un orologio, un gatto o un pianoforte. Ogni singolo elemento nella stanza cambia la musica di sottofondo modificandone strumenti e melodia. Persino la finestra della stanza reagisce al suono e l’aspetto visivo cambia a seconda della musica che selezioniamo.

Vibert Thio scrive che il team ha volutamente optato per una stanza che genera musica piuttosto che uno strumento di composizione o uno strumento musicale perché è “un genere popolare con una struttura musicale relativamente semplice”. Il tutto viene alimentato da magenta.js, l’API JavaScript open source per l’utilizzo di Magenta nel browser.

Lo-Fi Player, condivisione e personalizzazione

Lo-Fi Player ha anche uno streaming YouTube interattivo, uno “spazio condiviso” in cui le persone possono stare insieme nella stessa stanza musicale. Ma invece di interagire con gli elementi nella stanza, gli utenti digitano i comandi nella finestra della chat dal vivo per riorganizzare le tracce.

Lo-Fi Player è inoltre personalizzabile; il suo codice sorgente può essere trovato su GitHub e Thio riferisce che il team ha anche creato un tutorial chiamato “Play, Magenta!” dove gli utenti possono modificare i suoni e la tela dal vivo nei propri browser. Thio sottolinea anche che Lo-Fi Player non è progettato per sostituire i produttori umani o gli stream hip hop lo-fi esistenti. “Pensalo più come un prototipo di un pezzo musicale interattivo o un’introduzione interattiva al genere per aiutare le persone ad apprezzare ancora di più l’arte”.

Magenta è alimentato dal sistema open source TensorFlow di Google, parte di un progetto di ricerca in corso “che esplora il ruolo dell’apprendimento automatico come strumento nel processo creativo”. Altri progetti Magenta includono Piano Genie, un programma AI che consente a chiunque di “suonare” il piano e NSynth, un algoritmo di apprendimento automatico che utilizza una rete neurale per apprendere e creare nuovi suoni.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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