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Grande Barriera Corallina, tre tattiche per guadagnare tempo

Il più grande sistema di barriera corallina del mondo può essere salvato dalla rapida marcia della crisi climatica? Con temperature globali già di circa 1° C superiori ai livelli preindustriali, la Grande Barriera Corallina del Queensland ha già attraversato tre eventi di sbiancamento di massa in soli cinque anni.

I coralli stanno morendo mentre le temperature continuano a salire ed i gas serra continuano ad accumularsi nell’atmosfera. All’inizio di questa settimana, pertanto, il governo australiano ha rivelato un programma di ricerca e sviluppo da 150 milioni di dollari per rafforzare la resistenza della barriera corallina al futuro riscaldamento.

Il programma ha suddiviso i concetti principali in sette gruppi da adoperare per salvare e dare tempo alla grande barriera corallina e gli scienziati li hanno racchiusi in tre grandi macrocategorie.

 

 

Aiutare la Grande Barriera Corallina

Ombreggiatura e raffreddamento della Grande barriera corallina
All’inizio di marzo, Daniel Harrison, un oceanografo biologico della Southern Cross University, ha condotto una sperimentazione di attrezzature che spruzza nell’aria trilioni di miliardi di cristalli di sale di dimensioni nanometriche. L’idea è che i cristalli di sale raggiungano le nuvole di basso livello esistenti e, a causa delle loro dimensioni ridotte, incoraggiano la formazione di goccioline di nuvole più piccole che riflettono più luce solare rispetto a goccioline più grandi.

Harrison sta conducendo un progetto per cercare di ampliare il processo per vedere se le nuvole su centinaia di chilometri potrebbero essere illuminate. Se ciò fosse possibile, l’effetto schiarente potrebbe abbassare leggermente le temperature oceaniche, forse mantenendo i coralli abbastanza freschi da impedire loro lo sbiancamento.

Stabilizzare barriere danneggiate con impalcature
Lo sbiancamento dei coralli e i cicloni possono indebolire la struttura delle scogliere, nota come substrato. Gli scienziati pensano che se le barriere coralline potessero essere stabilizzate, ciò potrebbe dare ad altri metodi la possibilità di afferrare e ripristinare le singole barriere coralline. Vari programmi di restauro suggeriscono che potrebbero esserci implementazioni su piccola scala che potrebbero aiutare il recupero delle barriere coralline. Rimuovere le macerie naturali intorno alle scogliere potrebbe anche aiutare a creare spazio per la crescita di nuovi coralli, ed è un’altra area sotto inchiesta.

Trasporto di coralli e larve
Un approccio in fase di sviluppo è quello di trovare modi per catturare le larve durante la deposizione delle uova naturali e quindi spostarle in “slick” e lasciarle cadere in luoghi che necessitano di aiuto per il recupero. Harrison afferma che ci sono sempre masse di larve di corallo in eccesso che galleggiano via o che si mangiano e, prima degli impatti del cambiamento climatico, “non importava se il 99% [delle larve] si allontanasse o venisse mangiato pesce, perché c’erano così tanti di loro. “

“Poiché la produzione di larve ha avuto un impatto così drammatico a causa dello sbiancamento di massa, ora stiamo cercando di vedere come potremmo usare ciò che sappiamo sulla riproduzione dei coralli e trasferirli in modo più efficace sui sistemi di barriera corallina danneggiati”.

 

 

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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