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La Grande Barriera Corallina da segni di vita: i coralli depongono in massa

Ciò che hanno osservato e filmato alcuni biologi marini sulla Grande Barriera Corallina Australiana è davvero un importante segno di speranza per il futuro di questo enorme e maestoso ecosistema che si estende per centinaia di migliaia di chilometri e ospita una grande ricchezza di biodiversità.

 

Osservare i coralli mentre depongono le uova: un segno di speranza per la Grande Barriera Corallina

Recentemente infatti il biologo marino Gareth Phillips ha assistito allo straordinario evento della deposizione di massa dei coralli. I coralli spargono dunque il seme della nuova vita e questo è un grande segno di speranza dopo lo sbiancamento, ovvero la morte della barriera, che ha avuto luogo negli scorsi anni.

Phillips ha dichiarato alla stampa australiana che ciò che ha osservato è “il più grande evento sessuale del mondo”. Si sono infatti create le condizioni perfette per far si che da una sezione della Grande Barriera Corallina, lunga 2300 km, i coralli deponessero in massa le uova.

Il biologo ha descritto la scena a cui ha assistito come “magica, con l’acqua come vetro e una bellissima luce proveniente dalla luna. E trilioni di uova e sperma si diffondono in ogni modo. (…) Ho visto i coralli spegnersi tutti in una volta, ma questa volta sembravano esserci specie diverse che si riproducevano a ondate, una dopo l’altra”.

L’evento ha avuto luogo al largo di Cairns, nel Queensland, proprio dove, se le condizioni lo consentono, una volta ogni anno i coralli si riproducono. Phillips spiega che i coralli si riproducono simultaneamente solo di notte, giorni dopo la luna piena, colo se l’oceano è calmo e la temperatura dell’acqua rimane sopra i 25,5 °C per un mese.

L’Associated Press descrive nella video-notizia dell’evento, che vi proponiamo in fondo all’articolo, il rilascio di uova e sperma in grandi pennacchi di rosso, giallo e arancione. L’esplosione di colore iniziata lo scorso martedì è durata circa due, tre giorni,ed è stata un sollievo dopo gli episodi di sbiancamento dei coralli causati dalle calde temperature oceaniche nel 2016, 2017 e 2020.

 

La Grande Barriera Corallina: 344.400 km² di meraviglie

La Grande barriera corallina (Great Barrier Reef) è la più grande estensione di corallo nel mondo, composta da oltre 2.900 barriere coralline singole e da 900 isole; si estende per 2.300 km, su una superficie di circa 344.400 km². È una delle più grandi attrazioni turistiche dell’Australia, portando al paese ogni anno un reddito per 3,9 miliardi di dollari.

Si trova al largo della costa del Queensland, nell’Australia nord-orientale ed è così enorme che può essere vista dallo spazio ed è la più grande struttura interamente composta di organismi viventi. Si tratta infatti di un mondo creato da miliardi di minuscoli organismi, i polipi del corallo. La barriera ospita una enorme e ricca biodiversità, ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1981.

Una grande parte della barriera corallina è protetta dal Parco Marino della Grande Barriera Corallina, che contribuisce a limitare l’impatto umano, come ad esempio il sovrasfruttamento e il turismo. Altre pressioni ambientali per la barriera corallina e il suo ecosistema sono la qualità delle acque di deflusso ed il cambiamento climatico, che ha portato allo sbiancamento dei coralli, ovvero alla loro morte, da cui consegue la perdita di colore della barriera.

 

L’immenso patrimonio minacciato dal riscaldamento globale

Nel 2016 la Grande barriera corallina, ha subito uno sbiancamento senza precedenti a causa di un innalzamento della temperatura del mare di 4 gradi, che ha portato alla morte di più del 20% dei coralli. Nella parte Nord ne sono scomparsi addirittura i due terzi. David Wachenfeld, coautore della ricerca, ha affermato che “la Barriera australiana è praticamente morta e che se non si interverrà per limitare il riscaldamento globale […] la sua fine arriverà molto presto”.

Uno studio pubblicato questo mese ha rilevato che il 98% della barriera corallina ha subito lo sbiancamento dal 1998 ad oggi. Per questo Phillips ritiene racconta come sia “gratificante vedere partorire la barriera corallina (…) dopo essere stata in una fase di recupero per più di 18 mesi. È un altro segno che la barriera corallina si sta riprendendo.

Foto di Welcome to all and thank you for your visit ! ツ da Pixabay

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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