La giovanissima attivista svedese Greta Thunberg è stata d’ispirazione agli entomologi britannici, che hanno dato il suo nome ad una rara specie di scarabeo in via di estinzione, come omaggio alla ragazza. Gli scienziati del Museo di storia naturale di Londra hanno infatti ufficialmente chiamato l’insetto Nelloptodes gretae, come riconoscimento per l’eccezionale contribuito della giovane attivista a favore della sensibilizzazione dei governi del mondo sulla problematica dei cambiamenti climatici.
L’insetto, privo di occhi e di ali, è lungo meno di un millimetro e appartiene alla famiglia dei Ptiliidae, che annovera tra le sue file alcuni dei più piccoli coleotteri del mondo. Il dottor Michael Darby, ricercatore presso il Museo di storia naturale di Londra, ha in proposito dichiarato: “Ho scelto questo nome perché sono immensamente colpito dal lavoro di questa giovane attivista e ho voluto riconoscere il suo eccezionale contributo nel percorso di sensibilizzazione sulle questioni ambientali“. Lo scarabeo è stato scoperto nel 1965, dal naturalista britannico William C. Block a Nairobi, in Kenya.
La sua collezione di esemplari di insetti è stata donata al Museo di storia naturale nel 1978 e il coleottero è stato ritrovato dal dottor Darby mentre studiava la collezione animali conservati sotto formaldeide. Il dottor Max Barclay, curatore e responsabile della sezione Coleotteri del museo, ha dichiarato: “Il nome di questo coleottero è particolarmente significativo, poiché è probabile che specie sconosciute vadano estinte ancor prima di essere scoperte, prima che gli scienziati le abbiano neppure dato dei nomi“.
“Questo“, continua Barclay, “accade anche a causa dei continui danni causati all’ambiente e quindi alla biodiversità, ragion per cui mi sembra appropriato denominare una delle scoperte più recenti in onore di una persona che ha lavorato così intensamente per difendere la natura e, di riflesso, per proteggere le specie animali più vulnerabili“. La piccola Greta, di soli 16 anni, è stata peraltro candidata al premio Nobel per la pace nel 2019, successivamente assegnato al Primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed.
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