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Groenlandia, scoperto un “fiume oscuro” di ben 1000 miglia sotto di essa

Spesso si fa lo sbaglio di soffermarsi solo su ciò che vediamo di un ambiente, ma non si pensa che possa esserci molto altro di quel luogo che ad occhio non si vede. Per esempio, in Norvegia grazie ai radar è stata rintracciata una vecchia nave vichinga sotto un terreno di un contadino.
Lo stesso accade anche in Groenlandia, dove, infatti, la sua calotta glaciale potrebbe oscurare un fiume lungo mille miglia sotto la superficie ghiacciata, hanno suggerito gli scienziati.

L’isola è diventata infatti un obiettivo crescente di studio scientifico mentre i ricercatori cercano di rivelare il mondo nascosto sotto i ghiacciai della terra e le conseguenze del cambiamento dei livelli di ghiaccio sul futuro del pianeta.

 

Il “fiume oscuro” sotto la Groenlandia

Degli esperti dell’università di Hokkaido e di quella di Oslo hanno affermato di aver trovato un fiume indisturbato sotto il ghiaccio, che trasporta acqua dal cuore dell’isola più grande del mondo nell’Oceano Atlantico, attraverso il Fiordo di Peterman.

Gli scienziati hanno usato i dati radar analizzando l’altezza delle superfici rocciose sotto il ghiaccio per creare una simulazione al computer della probabile superficie del terreno. Ciò che hanno scoperto è stato il potenziale per una lunga valle contenente acqua liquida che scorre verso la costa, portando gli scienziati a ipotizzare di aver scoperto un fiume di ben 1.600 km che scorre nel sottosuolo.

Nominando il potenziale corso d’acqua “il fiume oscuro”, poiché gran parte del suo percorso sarebbe privo di luce, i ricercatori hanno affermato che sarebbe necessario un ulteriore ricerca approfondita per confermare l’esistenza del fiume, mentre presentavano le loro scoperte a una riunione della American Geophysical Union.

“Sebbene permangano notevoli incertezze”, i ricercatori hanno affermato che “i risultati sono coerenti con un sistema fluviale subglaciale lungo odierno che, se confermato da ulteriori osservazioni sul letto radar, potrebbe essere lungo oltre 1.600 km. I risultati sollevano problemi riguardanti la necessità di osservare, comprendere e simulare meglio la complicata idrologia basale delle calotte glaciali della Terra.”

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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