Alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) potrebbe venir aggiunto un nuovo modulo davvero particolare. Si tratta infatti di un hotel spaziale sulla ISS, progettato dalla startup Axiom Space in collaborazione con la NASA. Questo potrebbe rappresentare il primo grande passo verso la privatizzazione della ISS.
La Axiom Space, il cui cofondatore è l’ex responsabile del programma ISS, Michael Suffredini, si è aggiudicata infatti il concorso indetto dalla NASA per la realizzazione di questo nuovo modulo. Ora la sturtup di Huston, produttrice di stazioni spaziali, è a lavoro per definire con la NASA quali saranno i termini del contratto.
Il modulo abitabile richiesto dalla NASA sarà collegato alla porta del Nodo 2 della ISS e comprenderà un centro di ricerca e produzione, un modulo abitativo per l’equipaggio ed una grande finestra da qui osservare la Terra.
Queste saranno le caratteristiche del “segmento Axiom” ed il primo modulo che lo costituisce dovrebbe essere pronto per lasciare la Terra in direzione della ISS nel 2024.
Secondo la NASA Spaceflight, la Axiom avrebbe già firmato un contratto con un potenziale turista spaziale. Il primo turista dello spazio pagherà circa 55 milioni di dollari per trascorrere 10 giorni in microgravità a 450 km di altitudine nel modulo privato della ISS. Prima della partenza però sarà necessario sottoporsi a dei rigidi esami medici e per testare la resistenza fisica. Sono inoltre previste 15 settimane di preparazione e formazione ad opera di esperti del settore. Una volta superato tutto l’iter, si è pronti per partire alla volta della ISS.
Da quanto dichiarato da Suffredini al New York Times, sembra che questo modulo privato sarà piuttosto comodo per i suoi occupanti. Sarà fornito di Wi-Fi per permettere ai sui ospiti di potersi collegare ad internet e telefonare. Certo non sarà un hotel a 5 stelle, ricordiamoci che si troverà nello spazio, ma di certo l’emozione di vedere la Terra dalla sua grande finestra compenserà qualsiasi mancanza dal punto di vista del comfort.
Questo potrebbe dunque rappresentare il primo passo della NASA per il suo progetto di privatizzazione della ISS. Quando nel 1998 un razzo russo lanciò il primo modulo della ISS, si pensava ad una sua attività della durata di circa 15 anni. Da allora il progetto è stato allungato per due volte, l’ultima delle quali ha prorogato la sua attività sino al 2024.
La NASA spende per la ISS tra i 3 e i 4 miliardi di dollari all’anno operando e trasportando gli astronauti da e verso la stazione. Ma con l’arrivo dei nuovi progetti per la Luna, la NASA vorrebbe risparmiare un po’ e affidare la ISS al settore privato, affinché sia utilizzata per la ricerca commerciale come anche il turismo spaziale.
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