I ricercatori dell’Università dell’Iowa e dell’U.S. Geological Survey hanno scoperto che i dati raccolti dai satelliti in orbita possono fornire informazioni più accurate sull’impatto dei grandi terremoti, che, a loro volta, possono aiutare a fornire una risposta più efficace in caso di emergenza.
Le immagini satellitari forniscono informazioni dettagliate su dove si sono verificati i terremoti, quanto è grande la deformazione superficiale e a che distanza si sono verificati rispetto ai centri abitati. Queste informazioni sono state quindi incorporate in una serie di guide operative gestite dal Centro Nazionale per l’Informazione sui Terremoti (NEIC), distribuite a chi sarà impegnato in operazioni di ricerca e soccorso in caso di eventi sismici.
Nel documento, i ricercatori hanno stabilito che le immagini satellitari raccolte da ciascun terremoto fornivano nuove informazioni, migliorando l’analisi del suo impatto. “Questo ha portato a stime più accurate del numero di decessi e perdite economiche, fondamentali per determinare con maggiore precisione nei giorni e nelle settimane seguenti terremoti particolarmente devastanti“, afferma Bill Barnhart, professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente all’Università dell’Iowa e autore principale dello studio.
I primi a rilevare l’impatto di un terremoto sono sismografi a terra, che misurano l’attività sismica in tutto il mondo. Ma questi strumenti non sono diffusi ovunque, il che può generare informazioni incomplete sugli effetti di alcuni terremoti immediatamente dopo il loro verificarsi. Inoltre, alcuni terremoti sono più complessi e non possono essere misurati con precisione solo da questi strumenti.
“Anche se questo non è ancora un sistema pienamente operativo, stiamo lavorando con l’USGS (United States Geological Survey) per rendere questo metodo di osservazione dei terremoti attraverso immagini satellitari una componente sistematica degli sforzi globali di monitoraggio e risposta ai terremoti“, afferma Barnhart.
Un esempio è il lavoro svolto da Emma Mankin, studentessa specializzanda in geologia. Nell’ottobre 2018, Mankin elaborò immagini radar da un terremoto di magnitudo 6,9 che colpì l’Indonesia. Quindi utilizzò queste immagini per riprodurre un modello dell’evento sismico. L’USGS ha utilizzato questo modello per aggiornare le sue previsioni e verificare l’impatto del terremoto.
“Il lavoro di Emma sul terremoto in Indonesia ha contribuito in maniera preziosa all’analisi di un terremoto su scala globale“, afferma Barnhart. “I suoi contributi hanno migliorato le stime sull’impatto del terremoto per quell’evento e hanno contribuito a dimostrare ulteriormente che questi approcci a mezzo di satelliti possono fornire informazioni a beneficio di tutta la società“.
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