George RR Martin nel creare il suo mondo fantastico de Il Trono di Spade, ha portato nelle pagine dei suoi libri, e sugli schermi televisivi, una serie di affascinanti creature mitologiche come i draghi ed i metalupi. Ma questi ultimi potrebbero non essere solo delle creature fantastiche nate dalla penna di uno scrittore.
I metalupi infatti sono realmente esistiti, solo che si sono estinti qualche migliaio di anni fa. L’enocione (Aenocyon dirus, Leidy, 1858) è una specie estinta di canide lupino vissuto durante il Pleistocene, esattamente da 125.000 anni fa fino a circa 9.500 anni fa, nelle Americhe e in Asia orientale.
Sebbene lungo ritenuto un membro del genere Canis e parente stretto dell’odierno lupo grigio, nuovi studi condotti sulle analisi genomiche di resti non-fossilizzati indicano che si tratta infatti di un lignaggio che si diversificò dagli altri canidi lupini 5.7 milioni di anni fa, dimostrando una parentela più vicina agli sciacalli africani.
Un nuovo studio ha condotto alla scoperta di importanti informazioni riguardo l’estinzione di questi enormi e feroci lupi preistorici: i metalupi non avrebbero potuto incrociarsi con i moderni lupi grigi, erano ormai troppo geneticamente diversi.
La ricerca è stata condotta in collaborazione da ricercatori provenienti dalla Durham University, dall’Università di Oxford, dalla Ludwig Maximilian University in Germania, dall’Università di Adelaide e dalla UCLA.
Il team ha sequenziato l’antico DNA di cinque sub-fossili di metalupi rinvenuti in Wyoming, Idaho, Ohio e Tennessee, risalenti a oltre 50.000 anni fa. Si tratta della prima volta che il DNA di questi antichi e famelici lupi viene raccolto ed analizzato. I risultati di queste ricerche mostrano che la specie si è evoluta esclusivamente in Nord America per milioni di anni, e non ci sono state migrazioni, come è avvenuto per altre specie, il Nord America e l’Eurasia.
Come ha spiegato Kieren Mitchell dell’Università di Adelaide, coautore dello studio, “nonostante le somiglianze anatomiche tra lupi grigi e metalupi, che potrebbero suggerire una correlazione tra le due specie simili a quella tra gli umani moderni ed i Neanderthal, i nostri risultati genetici mostrano che queste due specie di lupo sono molto più simili a dei cugini lontani, come gli esseri umani e gli scimpanzé”.
I lupi grigi possono incrociarsi, e lo fanno, con altri animali simili, come i lupi africani, i cani, i coyote e gli sciacalli. Ma questi antichi lupi, enormi e famelici, erano invece troppo geneticamente diversi per accoppiarsi con gli altri gruppi. Secondo lo studio infatti, i metalupi si separarono da questi gruppi di lupi quasi 6 milioni di anni fa, sono quindi solo dei lontani parenti dei lupi odierni.
Mitchell continua il suo paragone con le antiche specie di ominidi affermando che “mentre gli antichi umani e i Neanderthal sembrano essersi incrociati, così come i moderni lupi grigi e i coyote, i nostri dati genetici non hanno fornito prove che i metalupi si siano incrociati con qualsiasi specie canina vivente. Tutti i nostri dati indicano che questo famelico antico lupo è l’ultimo membro sopravvissuto di un’antica stirpe distinta da tutti i cani viventi.”
Poiché i lupi non potevano incrociarsi con altre specie, i ricercatori postulano che alcuni dei tratti genetici che mantenevano in vita quelle specie non fossero stati trasmessi agli antichi canidi. Ma a parte questo non sappiamo molto altro sul motivo per cui questi antichi e feroci animali sono scomparsi, mentre i loro cugini, i lupi grigi, che furono ad essi coevi per un periodo, sono ancora oggi viventi.
Più di 4.000 metalupi sono stati portati alla luce negli scavi di La Brea Tar Pits a Los Angeles, in cui sono stati trovati anche i resti di alcuni lupi grigi. Forse questi ritrovamenti e nuovi studi futuri sapranno svelarci di più su quello che fu il destino di questi affascinanti e feroci animali preistorici.
Immagine di copertina: Foto di mohamed Hassan da Pixabay
Immagine articolo: Ph. Credit Wikipedia
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