Il content marketing è una strategia che aiuta le aziende di ogni settore ad attrarre nuovi visitatori al sito, creare engagement e posizionare il brand – attraverso la dimostrazione di competenza, esperienza e know-how che permeano i materiali pubblicati (articoli sul blog, video, post sui social network, ma anche le email).
Il Content Marketing Institute – una community internazionale che raccoglie statistiche, tendenze e tecniche efficaci – definisce il content marketing come un approccio strategico concentrato sulla creazione di contenuti di valore e interessanti, che sono in grado di attrarre l’audience in target, coinvolgerla e portarla all’azione desiderata dall’azienda.
Gli obiettivi possono essere molteplici: dalla brand awareness alla generazione di lead, dalla fidelizzazione dei clienti all’upselling. Vediamo come provare a raggiungerli con 7 consigli pratici!
Il primo passo, in ogni strategia di marketing digitale, è la definizione degli obiettivi che l’azienda vuole raggiungere, in questo caso attraverso la pubblicazione dei contenuti.
Come abbiamo visto, i risultati a disposizione delle imprese che si dedicano al content marketing possono essere davvero sorprendenti e variano tra:
Avere una “content strategy” chiara, definita e tracciata è fondamentale per ottenere davvero risultati.
Una volta stabiliti gli obiettivi, quindi, questi andranno associati alle diverse campagne e ai diversi formati di contenuto. A loro volta, i materiali dovranno essere collegati all’audience di riferimento e alla fase del processo di vendita per la quale sono pensati.
In questo modo sarà anche più semplice analizzare le performance e capire se si è più o meno vicini al raggiungimento dei goal.
Nelle strategie di content e inbound marketing, la definizione delle buyer persona – i clienti ideali – è un passaggio determinante.
Solo conoscendo le domande e le difficoltà attraversate dall’audience in target, infatti, sarà possibile creare dei contenuti che abbiano un vero valore e portino gli utenti a fidarsi dell’azienda.
Le buyer persona dovrebbero essere più di una per coprire tutte le possibili sfide dei buyer e, soprattutto, dovrebbero subire aggiornamenti frequenti per essere sempre rilevanti.
Anche se la parola SEO (Search Engine Optimization – ottimizzazione per i motori di ricerca) ci fa subito venire in mente aspetti tecnici e complicati, queste “regole” andrebbero sempre incorporate nella scrittura dei contenuti di marketing.
Si tratta infatti di attività fondamentali per il posizionamento nei motori di ricerca – che è tra gli obiettivi raggiungibili con il content marketing – e per riuscire a portare più traffico di qualità al sito web dell’azienda.
A seconda dell’audience di riferimento, le tipologie di contenuto che possono contribuire a raggiungere gli obiettivi possono variare.
Ci saranno i clienti che preferiscono leggersi articoli del blog anche lunghi, altri che li vogliono ascoltare in formato podcast, magari dall’auto mentre vanno in ufficio tutte le mattine, quelli più attivi sui social a cui bastano poche righe per capire il valore di una soluzione oppure ancora altri che “divorano” i video.
Ci sono poi i contenuti più approfonditi come infografiche, case history, ebook, white paper e guide pratiche, che possono essere anche nel formato “premium”.
Creare dei contenuti approfonditi e proporli solo a chi condivide i suoi dati personali di contatto è una delle strade a disposizione per la generazione di nuovi lead.
In cambio del nome, del cognome, dell’indirizzo di posta elettronica e di altre informazioni, l’utente potrà accedere a un materiale che di conseguenza percepirà come davvero esclusivo e di valore, anche se gratuito.
I formati sono quelli già citati nel consiglio numero 5, ovvero infografiche, case history, ebook, white paper e guide pratiche, ma anche i video possono essere riservati a utenti premium.
Dopo avere avviato la strategia di content marketing e avere iniziato a pubblicare i materiali, per accertarsi di ottenere un reale ritorno sugli investimenti è essenziale analizzare i risultati con regolarità e ottimizzare continuamente i contenuti.
I benchmark da analizzare sono, anche in questo caso, molteplici. Tra i più strategici troviamo:
… e molto altro!
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