Una delle cose frustranti nello studio degli animali estinti è la difficoltà a “mettere insieme i pezzi”. I dinosauri non sono riusciti a lasciarci alcun campione dei loro tessuti molli affinchè potessimo studiarli e invece di farsi ritrovare tutti in un solo luogo, si sono disseminati indistintamente per tutto il globo terrestre. Ciò ha reso molto più difficile studiarli in modo appropriato perchè nella maggior parte dei casi, la fossilizzazione preserva solo le ossa, sebbene segni come graffi mostrino ancora i punti del corpo in cui dovevano esserci tessuti molli.
Poiché non possiamo esaminare direttamente i tessuti molli, i paleontologi devono studiarli indirettamente, cioè esaminando le strutture ossee preservate per milioni di anni e confrontandole con le creature che esistono ancora oggi. Tracciando il percorso evolutivo di creature ancora esistenti a ritroso nel tempo, fino a quando esso arriva a convergere con quello di creature ormai estinte, gli scienziati possono osservare come le loro caratteristiche si siano evolute e quindi intuire come alcuni organi e apparati dei dinosauri avrebbero potuto funzionare.
I ricercatori che hanno esaminato il cranio del Tyrannosaurus Rex hanno pubblicato un documento in cui si afferma che queste creature avevano effettivamente dei “condizionatori d’aria” incorporati nei loro teschi. Mantenere una temperatura corporea adeguata può essere una sfida per i grandi animali e molte creature hanno adottato varie strategie per risolvere il problema. Gli elefanti hanno orecchie grandi che gli permettono di irradiare calore dai vasi sanguigni e possono sbattere le orecchie per creare correnti d’aria per raffreddarsi; altri trascorrono molto tempo dentro o vicino all’acqua, per mantenere bassa la temperatura corporea.
I tirannosauri, d’altra parte, presentavano grossi spazi vuoti nei loro teschi. Questi, noti come “finestre dorsotemporali“, sono stati a considerati alla stregue di enormi “ancore” per sostenere gli enormi muscoli della mascella del dinosauro. Si pensava che questi muscoli riempissero completamente queste cavità, ma secondo una nuova ricerca queste “finestre” potrebbero aver svolto una duplice funzione, svolgendo anche una fondamentale funzione di raffreddamento.
“Una delle maggiori sfide che gli animali di grandi dimensioni devono affrontare è quella di riuscire a perdere calore“, ha dichiarato Casey Holliday, leader del team di ricerca. “Se i tirannosauri fossero stati a sangue caldo, anche loro probabilmente avrebbero avuto enormi difficoltà a dissipare il calore in eccesso“. I teropodi più grandi dovevano dissipare il calore attraverso questo interessante sistema di raffreddamento, irradiandolo verso l’esterno del cranio proteggendo il cervello dal surriscaldamento.
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