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Quando l’IA danneggia l’immagine corporea: come contrastare il culto dei “corpi da influencer”

L’intelligenza artificiale e i social media stanno progressivamente imponendo nuovi standard irrealistici di bellezza fisica. L’IA crea immagini di corpi perfetti e atletici che promuovono un’idea distorta di bellezza e salute. Queste immagini AI-generate di modelli e influencer con corpi scolpiti e proporzioni ideali inondano i social media e le app di dating, fomentando insicurezza e disagio negli utenti.

Soprattutto nel mondo dello sport e del fitness, l’IA seleziona e amplifica le immagini più estreme di uomini atletici e addominali scolpiti, ignorando la vasta gamma di corpi normali e sani. Questa ossessione per i corpi straordinariamente tonici e definiti sta danneggiando la salute mentale di molti, specialmente dei giovani.

 

Corpi da influencer, quando l’IA realizza piattaforme per generare immagini del corpo non realistiche

Il culto dei “corpi da influencer” spinge le persone a perseguire uno stile di vita insostenibile allo scopo di ottenere un fisico irrealistico. Molti si sentono inadeguati rispetto agli standard irrealizzabili promossi dall’IA. Le ragazze in particolare sviluppano disturbi alimentari e bassa autostima confrontandosi con le immagini alterate di donne sui social media. Anche negli uomini, l’esposizione a corpi estremamente muscolosi è legata a una maggiore insoddisfazione corporea e a probabili sintomi di dismorfofobia muscolare.

È tempo che i produttori di app e social network prestino attenzione a questo problema e limitino l’amplificazione di immagini non autentiche che promuovono un ideale di salute e bellezza irrealistico. Bisogna celebrare la normalità e l’unicità dei corpi individuali piuttosto che imporre canoni di bellezza omologati dall’intelligenza artificiale. L’industria del fitness ha un ruolo da svolgere nell’affrontare questa crisi. Le palestre e i personal trainer dovrebbero concentrarsi sul benessere e la salute generali piuttosto che su drastiche trasformazioni fisiche. Gli standard di settore devono riflettere la salute a lungo termine, non solo il risultato estetico immediato.

I social media devono introdurre miglioramenti per limitare i contenuti dannosi. Ad esempio, applicando filtri per individuare e ridimensionare le immagini estremamente ritoccate o implementando recenti tecniche di “rilevamento della salute” per identificare i messaggi pregiudizievoli. Sono necessarie linee guida chiare per responsabilizzare gli influencer e i brand rispetto ai messaggi che promuovono. Allo stesso modo, le app di incontri dovrebbero evitare di selezionare automaticamente le immagini dei profili in base all’attrattiva fisica o di filtrare i risultati in base a metriche corporee irrealistiche. Questi algoritmi contribuiscono a diffondere gli stessi standard di bellezza dannosi promossi dai social media.

È fondamentale che gli utenti siano consapevoli e si oppongano attivamente a queste tendenze dannose. Dobbiamo sostenere la diversità dei corpi e celebrare l’unicità delle nostre forme fisiche, invece che aspirare agli stravaganti ideali proposti dall’intelligenza artificiale. Con una maggiore sensibilizzazione e responsabilizzazione collettiva, possiamo lavorare per contrastare l’impatto negativo degli ideali di bellezza non autentici e promuovere un’immagine corporea più inclusiva, diversificata e salutare.

Foto di Tumisu da Pixabay

Tags: corpoIA
Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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