Un team di ricercatori in Cina è riuscito a creare un ibrido di scimmia con cellule umane. L’obiettivo in entrambi i casi è quello di creare organi umani che possono essere utilizzati per i trapianti.
Gli embrioni di scimmia sono stati manipolati in modo da non sviluppare determinati organi e sono state introdotte cellule staminali umane per formare gli organi mancanti. Il team che ha raggiunto questo risultato è composto da ricercatori del Salk Institute negli Stati Uniti e dall’Università Cattolica di Murcia in Spagna, ed è stato realizzato in un laboratorio cinese per aggirare gli ostacoli legali.
In Giappone, il team di Hiromitsu Nakauchi all’Università di Tokyo non aveva bisogno di un simile sotterfugio, poiché il governo giapponese ha approvato tali esperimenti a marzo. Nakauchi fu il primo a creare ibridi di due specie diverse, con ratti che sviluppavano pancreas con cellule staminali di ratto.
La squadra di Juan Carlos Izpisúa, che ora ha sperimentato lo studio sulle scimmie, aveva già provato a posizionare le cellule staminali umane nei maiali, ma con scarso successo. La difficoltà nel raggiungere questa connessione potrebbe essere dovuta alla distanza evolutiva e genetica tra uomo e maiale, che può essere minimizzata quando si lavora con le scimmie.
Uno dei maggiori problemi etici che si presentano è legato alla possibilità che le cellule staminali umane migrino verso altre regioni. Poiché le cellule staminali hanno il potenziale per formare qualsiasi tipo di cellula, se migrano verso il cervello possono diventare neuroni umani e se migrano verso gli organi sessuali possono diventare uova o spermatozoi, per esempio. Cosa fare in questi casi? Questa è la domanda che non ha ancora risposta.
Per evitare ciò, gli standard etici nei Paesi in cui è possibile produrre ibridi da laboratorio impongono che gli embrioni non possano vivere per più di 14 giorni. Ed è quello che è successo agli embrioni di scimmia con cellule umane.
Al contrario, ciò che il Giappone ha approvato è stata la possibilità di impiantare embrioni ibridi in una femmina (dall’animale in cui sono state collocate le cellule umane) e portare la gravidanza alla fine. Nakauchi afferma che i piani sono quelli di muoversi lentamente e che non intende finire una gravidanza così in fretta.
L’obiettivo principale di questo tipo di esperimenti sulle cellule staminali umane è che gli organi formati possano essere trapiantati nell’uomo. Ma c’è almeno un ostacolo da superare, ossia che l’organo formato abbia anche cellule dall’embrione originale, come un topo o una scimmia, che possono indurre l’organismo a rifiutare gli organi trapiantati.
Nel programma scientifico, ci sono due questioni che preoccupano per la possibilità di ottenere in questo modo organi umani per il trapianto: da un lato la sicurezza, perché gli animali possono trasmettere malattie all’uomo; dall’altro, le questioni etiche della sperimentazione animale. Oltre a “strumentalizzare l’animale a servizio dell’essere umano“, porterebbe anche molti più animali ad essere usati in esperimenti che vanno contro gli standard europei.
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